Svolta storica per Red Hat che per la prima volta da 19 anni ha deciso di cambiare il suo logo.
Si parte dalla premessa che i simboli hanno una forza, quella delle persone che li osservano e ad essi legano un’idea più o meno simile. Al simbolo sono legate tutto un insieme di storie e di valori, uno scopo comune ed un modo di essere.
La sfida, per Red Hat, era quella di mantenere la riconoscibilità e la reputazione (oltre al significato) del simbolo più recente, creando al contempo qualcosa di nuovo, fresco e più semplice da utilizzare.
Ma come apportare modifiche al design che siano coerenti col passato, colgano il presente e aiutino a posizionare l’azienda in modo corretto pensando ai prossimi 20 anni?
Un nuovo logo
Red Hat ha scelto un approccio di evoluzione, affrontando in modo puntuale alcuni aspetti specifici.
Il più evidente tra questi è lo “shadowman”, per quasi venti anni associato al nome dell’azienda e al suo “cappello rosso”. Un simbolo a cui in azienda sono affezionati, ma che poteva essere percepito al di fuori come un’immagine cupa, lontana dai concetti di apertura e trasparenza che Red Hat si trova ormai a impersonare.
È il cappello il vero simbolo di Red Hat, non chi lo indossa.
È stata condotta una ricerca estesa sui dipendenti dell’azienda e su tutti i membri della community, e questo è emerso in modo evidente dalle risposte che sono state raccolte.
Per questo abbiamo deciso di usare il solo cappello, risolvendo parallelamente molti problemi di leggibilità e ingombro: il logo ora è più facile da usare su sfondi diversi e in contesti differenti, funziona anche in piccoli spazi e, senza volto sottostante, acquista una flessibilità superiore.
Il commento
“Il nuovo logo riflette l’evoluzione di Red Hat, che è passata da un’azienda quasi “per iniziati”, ad alto contenuto specialistico e via via presente all’interno dei data center, ad essere il primo provider al mondo di soluzioni open source per gli ambienti hybrid cloud, una realtà che opera ogni giorno con tutte le più grandi aziende e organizzazioni del mondo, allo sviluppo e alla gestione di soluzioni mission-critical – spiega Tim Yeaton, Executive Vice President e Chief Marketing Officer di Red Hat -. Possiamo dire di essere usciti davvero dall’ombra.”
“Per chi non conosce ancora Red Hat e vede oggi il nuovo logo, voglio che questo venga associato a un’azienda hybrid cloud innovativa, profondamente radicata nelle prestazioni e nell’affidabilità del mondo Linux – un’azienda capace di collaborare con loro affrontando le più importanti sfide tecnologiche, forte di un esteso portfolio di soluzioni, un partner solido e affidabile” conclude Tim Yeaton.