[section_title title=Il Cloud]
Se invece si prende in considerazione il cloud, tipicamente si acquista una determinata quantità di spazio storage da un fornitore, e successivamente si caricano i propri contenuti in una repository centrale. Una volta fatto questo, sarà possibile accedere a questi dati da location e dispositivi differenti. E’ anche possibile espandere lo spazio a propria disposizione, anche se possono esserci restrizioni imposte dal provider, motivo per cui è buona norma dare un’occhiata a tutte le condizioni di servizio prima di firmare e, se possibile, scegliere un piano di pagamenti mensile e non annuale, per avere una flessibilità superiore.
In molti casi, ci sono offerte prefissate in base alla capacità (Google Drive offre 15GB, 100GB, 1TB, 10TB, 20TB e 30TB, ad esempio), ed il costo può incrementare in modo significativo man mano che si esplorano le capienze superiori. Ad esempio, Google Drive offre 1TB di storage per 9,99 dollari al mese, ma una capacità di 10TB costa 99,99 dollari al mese. Nel corso di un anno, affidarsi a Google Drive per uno storage di 10TB costerà circa 1.200 dollari – ed è da tener presente che si tratta di un costo ricorrente, nel corso di 3 anni il costo del solo storage sarà attorno ai 3.600 dollari.
Sull’impatto che il cloud storage ha sull’infrastruttura esistente, va fatta una considerazione: dato che lo storage si trova in remoto, è necessario caricare tutti i dati nel cloud da zero. Se questa è una classica attività di drag and drop, può essere molto dispendiosa in termini di tempo a seconda della velocità della connessione Internet disponibile. La gran parte delle connessioni domestiche e aziendali offrono velocità di upload decisamente inferiori rispetto a quelle di download, ed anche considerando una connessione con velocità di 10Mbit/sec in upload, quindi superiore alla media, trasferire un file da 100MB richiederà comunque almeno 40 secondi – più grande sarà il file, più lungo sarà il caricamento.
Va anche considerato che eventuali modifiche ai dati consistono essenzialmente in un’attività di download/upload e che, anche se questo processo può essere invisibile all’utente, andrà a consumare ulteriore ampiezza di banda sulla connessione Internet esistente, e questo potrebbe rallentare i servizi di navigazione ed e-mail. Per poter usare il cloud storage in modo ottimale, può essere necessario investire in una connessione Internet ad alta velocità e, a seconda del volume di dati con cui si lavora, può essere consigliabile anche la scelta di un servizio senza restrizioni sulle quantità di dati che si possono caricare o scaricare. E, visto che una continua attività di upload e download dei dati può mettere alla prova anche la più veloce connessione Internet, può essere necessaria la definizione ed implementazione di policy, secondo cui ad esempio i file di grandi dimensioni vengono caricati di notte o comunque fuori dall’orario lavorativo.
Considerando tutti i requisiti sopra indicati, ed a seconda del service provider con cui si lavora, mantenere una connessione ad alta velocità ed un servizio di cloud storage può rivelarsi una scelta estremamente costosa, anche nel breve periodo. Per questo motivo è consigliabile considerare sempre tutte le variabili e prestare la dovuta attenzione al costo totale di possesso, prima di scegliere la soluzione ideale per la propria casa o piccolo ufficio.