Contrastare siti illegali e agevolare lo sviluppo di una Rete etica gli obiettivi di Iab Italia (Interactive Advertising Bureau), Fpm (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) e Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), che hanno presentato un Memorandum of Understanding. Un’iniziativa che si fonda, dunque, su un documento che pone le basi per un meccanismo di autoregolamentazione che agirà per bloccare l’inserzione pubblicitaria sui siti illegali tagliando una delle loro principali fonti di finanziamento.
Secondo una ricerca della Digital Citizens Alliance, la pubblicità sui siti pirata vale circa 227 milioni di dollari. “Ostacolare l’inserzione pubblicitaria sui siti pirata vuol dire eliminare una delle principali fonti di reddito di questo mercato parallelo, che minaccia lo sviluppo di un mercato sano e legale, driver di competitività per il Sistema-Paese”, ha commentato Carlo Noseda, presidente di Iab Italia.