A cura di Antonio Cristini, Managing Client Partner Italy di Verizon
Tre CIO su cinque oggi dicono che i provider tecnologici sembrano puntare sempre di più sulla tecnologia Software Defined Networking (SDN), solo con l’obiettivo di vendere più hardware – anche se in realtà non ce n’è bisogno.
Ѐ bene essere chiari fin da subito: il Software Defined Networking non è un semplice contenitore. La sua funzione è di ottenere una migliore resa in termini di performance ed efficienza nel software layer. Quello che i CIO di oggi hanno realmente bisogno di capire è come poter trarre vantaggio dall’adozione di soluzioni SDN, per migliorare le performance e reinventare i propri processi di business. L’obiettivo è di poter competere sul mercato in modo più efficace.
In genere, è la prospettiva di una riduzione dei costi che spinge ad adottare una nuova tecnologia. Per quanto riguarda l’utilizzo di soluzioni SDN, invece, il vantaggio più allettante è costituito dal fatto che la tecnologia ha l’opportunità di guidare il cambiamento nel mondo delle imprese. Sempre più spesso, i prototipi passano alla fase di produzione in tempi più rapidi rispetto a quanto avveniva in passato. Una maggiore agilità della rete e una riduzione dei costi consentono ai CIO di offrire servizi in modo diverso, il che permette da un lato di ridurre il time to market e dall’altro di arginare il fattore costo-opportunità. Questo dà al CIO maggiore agilità di business, che offre a sua volta maggiore libertà di innovare, catalizzando la spirale dell’innovazione verso l’alto.
SDN per ottimizzare Cloud e virtualizzazione
Per semplificare, senza rete non ci sarebbero applicazioni e cloud. Eppure l’adozione del cloud è aumentata nonostante non ci fossero ancora i benefici della tecnologia SDN. Come è stato possibile? Se si guarda ai modelli di rete usati dalla maggior parte delle organizzazioni, c’è da dire che questi non si sono evoluti molto dagli anni ‘90. Quanto è cambiata la tecnologia nel frattempo? Abbiamo applicato la legge di Moore al networking passando da 10 Mbps a 10 Gbps e oltre, ma abbiamo appena iniziato a vedere dei cambiamenti nelle architetture di rete. Ora che il perimetro di rete si dissolve, con applicazioni ospitate nel cloud e ambienti di hosting applicativo esterni al network tradizionale, diventa necessario adottare un modello diverso.
Ora, immaginiamo un’applicazione in grado di rilevare la domanda e di spostare istanze di calcolo e carichi di rete su server farm diverse a seconda di dove si trova l’utente. Il Software Defined Networking consente di realizzare questo disaccoppiando il controllo dal livello hardware. Piuttosto che richiedere ulteriore hardware, apparati o un significativo intervento umano per prevedere l’espansione o la contrazione in base alle esigenze di utilizzo, il Software Defined Networking consente al CIO di scalare le risorse a seconda delle necessità tramite comandi software. Di conseguenza, SDN è una tecnologia abilitante che consente a un’organizzazione di ottenere un’efficienza e un’agilità di gran lunga maggiori dai loro ambienti di rete e di virtualizzazione. Questa tecnologia permette inoltre una gestione più efficace, una migliore visibilità e un livello di automazione maggiore, evitando così il rischio di over-provisioning.
La stessa applicazione potrebbe variare l’instradamento di rete basandosi su proiezioni di revenue o sulla presenza di dati sensibili all’interno dell’applicazione. Ad esempio, l’utilizzo a livello internazionale di un’applicazione di e-Commerce che serve utenti del mercato statunitense, potrebbe richiedere l’archiviazione dei dai personali a livello locale per rispettare i requisiti delle leggi sulla privacy. Invece di apportare modifiche sull’infrastruttura di rete, l’applicazione potrebbe essere implementata tramite un cloud provider locale e utilizzare una connessione VPN con l’Headquarters per crittografare i dati personali così da soddisfare le regole sulla privacy. Con l’automazione offerta dalla tecnologia SDN questo può essere fatto in pochi minuti – o addirittura secondi.