E’ tempo di bilanci e Radware, fornitore specialista in soluzioni per la distribuzione di applicazioni e la sicurezza delle applicazioni per i centri virtuali e di dati cloud, ha pubblicato il suo Rapporto Globale sulla Sicurezza di Applicazioni e Reti per il 2014 e il 2015.
Dal punto di vista degli attacchi informatici, il 2014 è stato un anno spartiacque per numerosi settori, tra cui elettricità ed energia, sanitario e servizi finanziari. Gli attacchi dilagano, aumentano in complessità e richiedono soluzioni sempre più sofisticate. Gli aggressori si sono attrezzati contro i principali sistemi di difesa informatica utilizzati dalle aziende, contrattaccando con tecniche diverse in un unico attacco.
Nel corso dell’anno che si sta per concludere anche gli attacchi ripetuti sono in aumento: il 19% dei principali attacchi segnalati viene considerato “costante” dalle aziende colpite, un fatto sorprendente dal momento che negli anni scorsi le aziende hanno segnalato numerosi attacchi della durata di una settimana o addirittura di un mese e mai più del 6% ha dichiarato di essere stato sottoposto ad attacchi continui.
Un altra novità è che negli anni precedenti gli attacchi DDoS erano diretti al server o al firewall, mentre ora è la connessione internet ad essersi dimostrata il punto debole numero uno nel 2014.
Ma come ci si difende dagli attacchi? Le soluzioni di sicurezza ibride guadagnano terreno. Il 36% degli intervistati ha dichiarato di avere utilizzato soluzioni ibride per contrastare gli attacchi, integrando dispositivi fisici aziendali con soluzioni cloud. Quasi metà delle risposte (48%) suggerisce che una soluzione ibrida verrà impiegata entro il 2015.
A preoccupare i professionisti della sicurezza sono in particolar modo la perdita di reputazione e di fatturato derivanti da un attacco informatico, motivo per cui, spiega Carl Herberger, vicepresidente per le soluzioni di sicurezza Radware, “non sorprende che tre quarti dei dirigenti affermino che le minacce alla sicurezza rappresentano un problema da discutere a livello di CEO o di consiglio di amministrazione”.
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Il rapporto di 53 pagine di Radware è stato sviluppato dall’Emergency Response Team (ERT) dell’azienda, che ha il compito di gestire attivamente gli attacchi e limitarne i danni in tempo reale, ed è stato condotto su un campione di 330 importanti aziende situate in tutto il mondo.