Per molte organizzazioni, soluzioni proprietarie di virtualizzazione possono ostacolare l’innovazione e l’evoluzione dell’IT, e possono rallentare il percorso verso un’infrastruttura hybrid cloud, nella quale workload e risorse si distribuiscono su ambienti fisici, virtuali e cloud. Gartner afferma che “le strutture IT che si pongono l’obiettivo di fare “più con meno” trovano spesso difficile quantificare, stimare e comunicare il livello di spesa IT inderogabile a supporto della trasformazione di business”. Con il budget residuo un’organizzazione è costretta talvolta a limitare le iniziative di digital transformation, e i processi di modernizzazione degli ambienti IT.
Red Hat ha messo a punto un’offerta Red Hat infrastructure migration solution progettata per aiutare le aziende a ridurre i costi e accelerare l’adozione di tecnologie cloud e basate su container attraverso la migrazione di workload in modo sicuro verso una piattaforma infrastrutturale open source.
Una migrazione standard si articola su tre fasi:
- Discovery session: in questa prima fase, Red Hat Consulting in collaborazione con l’azienda interessata attraverso una sessione di discovery comprende e documenta l’ambito della migrazione.
- Migrazione pilota: nel corso di questa fase, viene implementata e resa operativa una piattaforma open source, utilizzando l’infrastruttura hybrid cloud di Red Hat e i relativi tool di gestione. Le migrazioni pilota hanno lo scopo di illustrare gli approcci tipici, definire le funzionalità iniziali di migrazione e i requisiti per una successiva migrazione su più ampia scala.
- Migrazione estesa: nella terza fase, i team IT sono in grado di avviare la migrazione dei workload su ampia scala. Red Hat Consulting offre un supporto alla progettazione e implementazione, per aiutare a costruire e ottimizzare infrastrutture di produzione, unificare e ottimizzare operazioni su più pool di virtualizzazione, e guidare casi complessi di migrazione
Migrazione infrastrutturale: Prodotti
A seguito della sessione di discovery, vengono fornite raccomandazioni per l’adozione di una piattaforma di virtualizzazione o cloud privato più flessibile e open source, basata su tecnologie Red Hat, tra cui:
- Red Hat Virtualization: offrendo un’infrastruttura open e software-defined e una piattaforma centralizzata di gestione per workload virtuali Linux e Windows, Red Hat Virtualization è pensata per offrire ai clienti un’efficienza superiore sui workload tradizionali, facilitando contemporaneamente l’innovazione in tema di applicazioni cloud-native e container-based.
- Red Hat OpenStack Platform: costruito sul backbone enterprise di Red Hat Enterprise Linux, Red Hat OpenStack Platform aiuta gli utenti a creare un’architettura cloud on-premises in grado di fornire elasticità, scalabilità per una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse.
- Red Hat Hyperconverged Infrastructure: una gamma di soluzioni, che comprende Red Hat Hyperconverged Infrastructure for Virtualization e Red Hat Hyperconverged Infrastructure for Cloud, per i clienti che intendono consolidare capacità computazionale, network e storage in un formato pensato per ottenere maggiore efficienza operativa ed economica.
Innovazioni tecnologiche
Nel corso di una migrazione infrastrutturale, alcune applicazioni possono funzionare in modo più efficiente in “container”, evitando di dover usare macchine virtuali. Per affrontare al meglio questi scenari, Red Hat infrastructure migration solution offre anche un percorso per le organizzazioni che intendono adottare i container Linux e l’orchestrazione Kubernetes tramite la soluzione Red Hat OpenShift Container Platform come piattaforma di hybrid cloud. Offerto in modalità standalone, o come componente della Red Hat Cloud Suite. OpenShift aiuta a semplificare la migrazione delle applicazioni esistenti verso container Linux, permettendo alle aziende di ottenere i vantaggi dei workload cloud-native, senza pregiudicare gli investimenti IT esistenti.
Inoltre, Red Hat sta lavorando su altre innovazioni per aiutare a colmare ulteriormente il gap di interazione tra macchine virtuali e container. Per affrontare questo problema, Red Hat ha presentato la container-native virtualization. Basata sul progetto comunitario open source KubeVirt, la container-native virtualization permette agli sviluppatori di lavorare con le macchine virtuali nello stesso modo in cui lavorerebbero con applicazioni basate su container Linux.
Per avere maggiori informazioni sulle novità delle soluzioni Red Hat Virtualization e i benefici di una migrazione infrastrutturale, è possibile iscriversi al Webinar del 14 settembre: Red Hat Virtualization: ultime novità per una “dual strategy” possibile