Micro Focus ha annunciato i risultati di una nuova ricerca mondiale commissionata a Vanson Bourne sul tema della Compliance. Lo studio, condotto intervistando 590 Cio e It Director di nove paesi nel mondo, dimostra con chiarezza come, in presenza di leggi o regolamentazioni specifiche che richiedano adeguamenti di applicazioni mainframe aziendali, il 39% dei Cio scelga di affidare esternamente lo sviluppo e il testing. Gli Usa guidano la tendenza (62% dei progetti), seguiti dagli Uk (40%) e dalla Germania (26%).
Tali percentuali riguardo l’affidamento ad entità esterne si possono ricondurre al fatto che oltre la metà degli It leader (55%) dichiara una scarsa conoscenza delle applicazioni mainframe e dell’organizzazione dei dati aziendali in relazione alla Compliance e circa i tre quarti (73%) ritiene che ladocumentazione disponibile in azienda sia incompleta; queste lacune rendono complesso identificare e realizzare le modifiche imposte dalle normative. Il 44% dei Cio dichiara di subire limitazioni strutturali nell’apportare le modifiche e, che siano sostenitori o meno dell’outsourcing, quasi tutti (98%) sono convinti dell’importanza di salvaguardare il proprio ambiente mainframe, con un 91% che si dice certo di un suo ulteriore sviluppo in futuro.
I vantaggi legali dell’outsourcing
Esternalizzare lo sviluppo e il testing delle applicazioni mainframe per il 60% dei Cio significa formalizzare contrattualmente il passaggio della responsabilità legale inerente alla protezione e alla privacy dei dati al partner prescelto. Un ulteriore 16% ha espresso il desiderio di realizzare questo obiettivo.
Commentando i risultati della ricerca, Valentino Magri, Solutions Consulting Team Leader Italia & Gme Micro Focus, ha commentato: “I continui cambiamenti legislativi si declinano in nuove misure normative come Iso27002, Basilea III, Facta e Sepa, che obbligano le aziende a cambiare o aggiornare le loro applicazioni più strategiche. Le complessità che derivano dalla mancanza di documentazione circa il codice applicativo limitano le capacità di risposta dei team interni ed espongono le aziende a rischi della data privacy, inducendole a rivolgersi ad entità esterne per risolvere la situazione”.
“Le tecnologie attuali consentono di definire fasi ripetibili ed efficaci per aggiornare tempestivamente le applicazioni critiche, garantendo l’efficienza necessaria per i progetti legati alle normative – ha concluso Magri –. In tal modo, le organizzazioni sono in grado di ottimizzare gli sforzi e definire le priorità, sia che scelgano l’approccio interno sia che la scelta ricada sull’outsourcing, rendendo efficiente l’attività dello staff di sviluppo nell’apportare le modifiche necessarie e gestendo correttamente, al contempo, l’impatto dei cambiamenti sull’organizzazione”.