Nonostante esistano normative che prevedono l’adozione del VoIP presso qualsiasi ente della pubblica amministrazione, lo status attuale denota una particolare lentezza nel completamento del processo di migrazione, cui si contrappone la migrazione “silenziosa” delle linee telefoniche da analogiche a VoIP condotta dai Carrier già negli scorsi anni ma in modo ancora più palese con i nuovi profili di connettività internet lanciati nel 2014. A fronte di questo sviluppo, non c’è motivo di temporeggiare ulteriormente sull’adozione del VoIP. Ma come deve comportarsi allora la PA locale? Ecco qui qualche pratico consiglio per proteggere da investimenti errati.
In primo luogo bisogna identificare le esigenze funzionali della singola amministrazione: il nuovo impianto telefonico e i nuovi terminali IP devono infatti assicurare da un lato la fruibilità di funzioni molto utilizzate, tra cui l’inoltro di chiamata e la chiamata di gruppo, e dall’altro la possibilità di avvalersi, attraverso i telefoni, delle funzioni “comfort” più sensate per la singola amministrazione. I nuovi telefoni dovranno essere intuitivi nell’utilizzo perchè anche le funzioni più eccelse non saranno utilizzate se non sono di facile comprensione. Un altro elemento che i responsabili del progetto dovrebbero considerare in fase di selezione è la possibilità di collegare il telefono ai pc dei collaboratori, così da poter avviare la telefonata con un semplice click nella rubrica dei contatti o direttamente dall’applicazione perla posta elettronica.
Un altro elemento chiave da valutare attentamente è che la scelta del nuovo impianto telefonico deve essere correlata al numero degli addetti. La decisione può essere tra centralini IP installati in loco e sistemi ospitati nei data center del Provider.
Mentre i centralini Ip installati in loco richiedono un forte investimento iniziale per la loro installazione ma poi il costo operativo è relativamente basso, nel caso di un centralino IP impiegato in modalità hosted invece la manutenzione dell’impianto telefonico e l’assistenza tecnica sono a carico dell’Operatore. Al di là della comodità e del fatto che di norma la maggior parte dei Provider di servizi VoIP “hosted” utilizza piattaforme basate su SIP, il vantaggio primario di questa variante risiede nella sua immensa scalabilità. Il canone viene pagato per utente ed in questo modo si paga solo per i servizi di cui effettivamente si è usufruito. Un altro vantaggio è che gli “hoster” garantiscono a livello contrattuale una disponibilità dell’infrastruttura del 99,9%.
Che sia installato in loco o ospitato nel data center di un operatore, l’infrastruttura VoIP deve garantire la massima sicurezza delle conversazioni. Da un lato, quindi, il sistema dovrà essere protetto in modo adeguato contro eventuali attacchi provenienti da internet, dall’altro gli stessi telefoni devono supportare la cifratura del traffico “voce” e integrare possibilmente un proprio sistema di sicurezza in grado di evitare che potenziali attacchi alla rete vengano sferrati dai malintenzionati proprio attraverso i terminali IP presenti.
Infine, un ulteriore risparmio sui costi di acquisto e manutenzione dell’infrastruttura VoIP può essere l’utilizzo di reti e Operatori già impiegati a livello regionale.