Le aziende che passano dalla sperimentazione alla piena integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno della propria strategia, migliorano la propria performance finanziaria del 32%.
Lo dicono anche i manager italiani interpellati da Accenture nello studio “AI: Built to Scale” secondo cui, ben tre su quattro, affermano che è necessario passare dalla sperimentazione alla piena integrazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) nella propria strategia aziendale per poter continuare a essere competitivi nei prossimi cinque anni.
L’88% dei C-level italiani, infatti, ritiene che far leva sull’intelligenza artificiale (AI) sia fondamentale per raggiungere i propri obiettivi di crescita e quasi tutti la considerano un fattore strategico. Tuttavia, il 77% riconosce di avere difficoltà nel farlo.
L’analisi ha coinvolto 1.500 manager (C-level) di 16 settori in vari Paesi, ponendosi l’obiettivo di capire in che modo le aziende stiano implementando l’intelligenza artificiale nelle loro organizzazioni. Secondo quanto emerge, solo il 16% delle aziende nel mondo ha compiuto il passo che dalla fase sperimentale porta alla piena integrazione di solide capability di intelligenza artificiale all’interno dell’azienda. Questo gruppo di top performer sta ottenendo il triplo di ritorno dagli investimenti in intelligenza artificiale rispetto ad aziende simili.
Come riferito in una nota ufficiale da Marco Morchio, Responsabile di Accenture Strategy: «Integrare l’intelligenza artificiale all’interno dei processi aziendali e nell’intera struttura organizzativa – coinvolgendo tutti i principali stakeholder – permette alle aziende di migliorare la propria agilità competitiva. I dati ce lo dimostrano, le aziende in grado di scalare strategicamente l’AI migliorano le proprie performance del 32% secondo i tre principali indicatori (valore dell’impresa / ricavi; prezzo / utile per Azione; prezzo / vendite). Il segreto del successo di questi top performer – i cosiddetti strategic scaler – si basa su tre elementi chiave: la disponibilità di una solida base di dati rilevanti; l’impegno, in primo luogo dei manager, a implementare strategicamente l’intelligenza artificiale in tutte le aree e i livelli dell’organizzazione e il coinvolgimento di team diversificati e multidisciplinari dedicati all’AI».
Tutti i plus degli Strategic Scaler
Queste caratteristiche consentono agli Strategic Scaler di adottare soluzioni di intelligenza artificiale a un ritmo più sostenuto, con una velocità doppia rispetto alle altre aziende, riuscendo a lanciare il doppio dei progetti pilota e a portarne a scala di più ed in tempi più brevi, entro uno o due anni dal lancio.
Un’ulteriore caratteristica che distingue le aziende più performanti è quella di coinvolgere i giusti talenti. Invece di fare affidamento su un solo esperto di intelligenza artificiale, il 92% degli strategic scaler nel mondo ha integrato tutta la struttura l’aziendale con team multidisciplinari. La multidisciplinarietà e la pluralità di stili individuali è un propulsore di creatività e innovazione che, oltre ad avere benefici tangibili sulla gestione dell’intelligenza artificiale permette di interpretare il cambiamento, cavalcare le sfide del mercato e raggiungere alte performance.
Per Massimo Morielli (nella foto), Responsabile di Accenture Digital: «Le aziende devono agire al proprio interno creando una cultura aziendale basata sui dati, per individuare gli insight in grado determinare un cambiamento capace di generare valore. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle organizzazioni implica la nascita di nuove forme di intelligenza, frutto della collaborazione tra i talenti delle persone e le opportunità che questa tecnologia può offrire, è per questa ragione che noi parliamo di applied intelligence».