In aziende l’IoT può far aumentare il fatturato ma occorre prestare attenzione ad aspetti di fondamentale importanza, come standard, sicurezza, interoperabilità e costi.
Lo dice “Lo stato dell’arte: il mercato Internet of Things 2017”, un nuovo report di Verizon che dà l’Internet of Things in crescita, così come la diffusione dei dispositivi B2B.
Proprio il settore business to business sarà il primo a sfruttare i vantaggi legati all’Internet delle Cose, generando il 70% del valore potenziale derivante dall’utilizzo dell’IoT sul quale, nonostante quanto detto finora, persistono, però, ancora dei dubbi.
Pur trovandosi al centro della digital transformation, le criticità individuate da oltre il 50% dei responsabili delle aziende interpellati in merito si confermano sostanzialmente quattro e fanno capo a standard, sicurezza, interoperabilità e costi.
Queste incertezze, insieme alle preoccupazioni legate alla scalabilità e alla semplicità, frenano le aziende da un utilizzo estensivo dell’IoT. Non a caso, molte di queste tecnologie continuano a restare relegate alle fasi pilota o proof-of-concept, mentre gli early adopter sembrano concentrati soprattutto sull’applicazione di casi d’uso semplici, come monitorare dati o inviare alert, e iniziano a cogliere tutto il potenziale dell’IoT in termini di crescita ed efficienza per i diversi settori.
I fattori a sostegno della diffusione dell’Internet delle Cose
A sostegno della diffusione di questa tecnologia ci sono, però, una serie di elementi, come le nuove tecnologie di rete applicate nei diversi settori e l’abbattimento dei costi dei piani di connettività legato a questa novità.
Sempre nel rapporto Verizon si sottolinea, poi, il cambiamento del comportamento dei consumatori come riflesso della sharing economy e i criteri normativi che si rivolgono ai settori sanità, alimentare e aerospaziale, per un totale di investimenti che, stando alle previsioni, alla fine di quest’anno, toccherà i due trillioni di dollari.
Una soluzione a ogni problema
Il report, inoltre, spiega ciò che le aziende dovrebbero considerare riguardo lo sviluppo dell’IoT, e affronta molte delle preoccupazioni espresse dai responsabili intervistati.
Nello specifico, piattaforme IoT come Verizon’s ThingSpace, saranno sempre più affidabili, e snelliranno la quantità di applicazioni necessarie, mentre la nuova tecnologia e i nuovi chipset CAT-M1 taglieranno i costi della connettività e amplieranno le possibilità di utilizzo da parte di aziende di tutte le dimensioni.
In termini di sicurezza, infine, interverranno soluzioni come Verizon Security Credentialing e servizi Software-Defined Perimeter, che contribuiscono a proteggere piattaforma, rete e dispositivi.
Come riportato in una nota ufficiale da Mark Bartolomeo, VP of IoT Connected Solutions di Verizon: «Lo scorso anno, le aziende più innovative nei settori sanità, edilizia, enti governativi, agtech e molti altri non solo hanno creato prototipi, ma, in molti casi, hanno applicato la tecnologia IoT per incrementare la propria efficienza, monitorare e gestire asset, al fine di aumentare anche il loro fatturato. Nel 2017 i progressi tecnologici e normativi, insieme al cambiamento del comportamento dei consumatori e all’abbassamento dei costi, hanno avvicinato l’IoT alle aziende, e questa è solo la punta dell’iceberg, se parliamo dei budget che questo mercato può muovere».