E’ sempre più cloud ibrido: lo dimostra una ricerca IDG Connect commissionata da Oracle, che sottolinea come nel 2017 il panorama del cloud computing sarà sempre più dominato da servizi per piattaforme e database che supportano le infrastrutture ibride.
Il fenomeno sarebbe da imputare ad una saturazione del mercato del cloud privato, che è stato ben recepito dalle aziende con il 60% del campione che ha raggiunto livelli di adozione intermedi e avanzati. Oltre a quelle tradizionali, come ad esempio la sicurezza, l’affiancarsi di nuove preoccupazioni come la standardizzazione It e la capacità di integrarsi con le applicazioni esistenti porta nuovi pensieri alle aziende, preoccupazioni che le hanno spinte a considerare come prioritario l’approccio ibrido.
Il cloud computing garantisce un accesso on-demand a un gruppo di risorse informatiche condivise e rappresenta un’evoluzione naturale delle tendenze che riguardano i centri di elaborazione dati come la virtualizzazione, il consolidamento e i servizi condivisi. L’obiettivo delle aziende è trasformare i data center e introdurre delle efficienze per operare la necessaria digital transformation, e definire un time to market raggiungibile.
Di pari passo con il cambiamento radicale del panorama, il modello di business sui clienti sta cambiando. La strategia proposta da Oracle in questo contesto, consiste nell’offrire un ampio portafoglio di prodotti e servizi software e hardware ingegnerizzati, consentendo così ai clienti di scegliere l’approccio più adatto alla propria realtà. Il valore aggiunto della proposta di Oracle risiede nell’offerta di soluzioni che offrono una convergenza totale di sistemi e di tecnologie, elevata flessibilità e massima sicurezza.
Seguendo tre direttrici – cloud ibrido, piattaforma digitale e gestione di tutti i dati – Oracle consente di spostare dati dal cloud pubblico al cloud privato e viceversa. Ciò grazie al fatto che il cloud di Oracle si basa su una stessa piattaforma che rappresenta uno standard di mercato.
Grazie ai propri partner, Oracle è inoltre in grado di aiutare i clienti a creare un cloud ibrido: i prodotti Saas dell’azienda sono infatti costruiti su una piattaforma Oracle completa e integrata che continua a evolvere e su cui i partner possono estendere le proprie soluzioni.
Oggi molte aziende sono alla ricerca di un approccio che consenta di trasferire in modo semplice e veloce carichi di lavoro dai sistemi on-premise al cloud e viceversa, garantendosi al contempo un elevato livello di integrazione fra tutti gli elementi, ovunque essi siano allocati.
Come emerge sempre dalla ricerca, la crescente maturità del cloud privato implica che le aziende hanno fatto dei grandi progressi nella realizzazione di progetti cloud. L’elemento più importante di un’infrastruttura cloud privata è la possibilità di avere il controllo della governance (34% degli intervistati), seguita dalla standardizzazione dell’IT (27%), dal supporto dei principali responsabili delle decisioni (25%) e dalla possibilità di garantire un’efficace change management dell’IT (17%).
E’ quindi necessario poter disporre di soluzioni in grado di effettuare un dimensionamento dei sistemi in base alle reale necessità e di spostare i carichi di lavoro targettizzando i processi, abilitandone l’automazione e costituendo un gateway capace di far dialogare piattaforme digitali, data center e cloud pubblico e, non ultimo garantire sicurezza ai servizi.