È un’escalation nell’uso di kit ransomware-as-a-service, malware open-source e cryptojacking da parte dei cybercriminali quella registrata nei primi sei mesi dell’anno da SonicWall nel suo Rapporto 2019 sulle cyberminacce.
Dopo un aggiornamento basato sui dati reali forniti da più di 1 milione di sensori di sicurezza internazionali presenti in oltre 200 paesi, il Rapporto evidenzia un calo del 20% del volume di malware globale e un aumento del 15% di attacchi ransomware a livello mondiale, che hanno raggiunto un incremento pari al 195% nel Regno Unito.
Nello specifico, nella prima metà del 2019 la tecnologia Real-Time Deep Memory Inspection (RTDMI) di SonicWall ha scoperto 74.360 varianti di malware fino a quel momento sconosciute.
Sempre i ricercatori di SonicWall Capture Labs attribuiscono questi dati alla preferenza che i criminali informatici stanno dando ai kit ransomware-as-a-service (RaaS) e malware open-source, il che costituisce una novità.
IoT dispensa malware a passo di record
Mentre aziende e consumatori continuano a collegare dispositivi a Internet senza idonee misure di sicurezza, i dispositivi IoT vengono sfruttati in misura crescente dai cybercriminali per distribuire payload di malware. Nella prima metà del 2019 SonicWall ha rilevato un aumento del 55% di attacchi IoT, vale a dire più dei primi due trimestri dell’anno precedente.
La continua ascesa dei bitcoin è il terreno ideale per il cryptojacking
Nei primi sei mesi dell’anno il volume di cryptojacking ha toccato quota 52,7 milioni, con un aumento del 9% rispetto all’ultimo semestre del 2018. Questa crescita è parzialmente imputabile all’aumento del prezzo di bitcoin e Monero, il che fa sì che tale fenomeno continui a essere redditizio per i cybercriminali. Una delle cause di una così alta incidenza è che i siti web compromessi non sono stati puliti dopo l’infezione, per quanto il servizio Coinhive (programma di punta per il mining i criptovalute) non esista più da marzo 2019 e l’URL sia stato abbandonato.
Continuano a preoccupare gli attacchi contro le porte non standard
I cybercriminali prendono di mira le porte non standard per il traffico web come metodo di diffusione di software nocivi che passano inosservati. Secondo un campione di oltre 210 milioni di attacchi malware registrati fino a giugno di quest’anno, i Capture Labs hanno osservato il picco massimo registrato da quando effettuano il monitoraggio del vettore, rilevando un quarto di tali attacchi su porte non standard nel solo mese di maggio di quest’anno.
PDF e file Office dannosi restano un pericolo per le aziende
PDF e file Office convenzionali continuano a essere utilizzati di routine per sfruttare la fiducia degli utenti e diffondere software nocivi. Nei mesi di febbraio e marzo del 2019 i ricercatori SonicWall Capture Labs hanno notato che il 51% e il 47% – rispettivamente – di attacchi fino al momento sconosciuti provenivano da questi formati.
Come riferito in una nota ufficiale da Bill Conner, Presidente e CEO di SonicWall: «Per essere efficienti, le imprese devono sfruttare tecnologie innovative come l’apprendimento automatico, in modo da poter intervenire in anticipo contro le strategie di attacco che mutano costantemente».