Il Cloud continua ad insediarsi in maniera sempre più massiccia, e non solamente nei centri privati di elaborazione dati, bensì sempre di più anche nella rete pubblica. Lo dimostra “Cloud Monitor 2017”, un report nato dalla collaborazione tra l’Associazione Digitale Bitkom – Digitalverband Bitkom e la società di consulenza KPMG.
Due terzi delle imprese tedesche utilizzano già software, memoria e potenza di elaborazione in Cloud. Un netto balzo in avanti si registra attualmente nel Cloud Computing pubblico: secondo Bitkom, circa il 30 percento delle imprese intervistate si affida a dati di reti pubbliche, il doppio di due anni fa. “ Il Cloud Computing si è progressivamente imposto ed in pochi anni si è sviluppato fino a diventare una tecnologia base della digitalizzazione“ spiega il Dr. Axel Pols, amministratore delegato di Bitkom Research.
Al contrario del Cloud privato, in cui un’impresa gestisce una propria infrastruttura nel proprio centro di elaborazione dati o presso un provider di servizi esterni, il Cloud pubblico è caratterizzato da un’infrastruttura condivisa (Shared Infrastructure). I clienti, di Cloud di un fornitore pubblico condividono tra di loro la stessa infrastruttura fisica e sono logicamente separati l’uno dall’altro da un’infrastruttura di sicurezza virtualizzata. Oltre ad Amazon Webservices (AWS), appartengono ai grandi operatori leader nel mercato del Cloud pubblico anche Microsoft Azure, Google e IBM, che secondo i dati di IT-Research e la società di consulenza aziendale Crisp Research, detengono una quota del 75 percento del mercato. La società di ricerche di mercato Gartner prevede che, entro il 2020, i ricavi dei servizi pubblici di Cloud, saranno raddoppiati rispetto a quelli di oggi, raggiungendo più di 380 miliardi di dollari e guidati soprattutto da una crescente domanda da parte dei clienti aziendali. Secondo gli analisti, soprattutto nel campo del software per applicazioni aziendali si sta diffondendo una mentalità “Cloud first“.
Investimenti nella protezione dati dovrebbero convincere le imprese tedesche.
Ascesa rapida, prezzo conveniente e facile manutenzione sono spesso gli argomenti citati da chi offre risorse IT e software in Cloud. Vantaggi che possono far valere in modo particolare i modelli pubblici di Cloud, ma che contemporaneamente in passato hanno suscitato le perplessità dei clienti, soprattutto in riferimento alle problematiche legate alla privacy.
Per offrire alle imprese tedesche un’alternativa al trasferimento dei dati in USA, i principali fornitori di servizi pubblici hanno investito negli ultimi due anni nella realizzazione di centri tedeschi di elaborazione dati: così per esempio oltre ad AWS anche Salesforce, IBM, Oracle, Google, Microsoft o Cisco offrono ai loro clienti servizi di Cloud “made in Germany“. Microsoft e Cisco cooperano insieme con T-Systems una filiale della Deutsche Telekom. Inoltre, la Deutsche Telekom offre anche, fin dal 2016, con Open Telekom Cloud, risorse di IT da un Cloud tedesco.
Tecnologicamente anche i fornitori di servizi di Cloud sviluppano continuamente il tema sicurezza e protezione dati. Così per esempio Microsoft, con la sua offerta Azure Confidential sostiene di essere il primo offerente a permettere l’elaborazione di dati crittografati in servizi pubblici di Cloud. Dati sensibili dei clienti possono per esempio essere utilizzati per analisi di apprendimento delle macchine senza doverle prima codificare ed in seguito decifrare. Inoltre le imprese si stanno sforzando di semplificare ulteriormente per i clienti, dal punto di vista tecnico, l’esercizio di modelli ibridi. Un Cloud ibrido integra un Cloud privato protetto con le ulteriori risorse di rapida scalabilità e di facile manutenzione di un Cloud pubblico. A seconda delle esigenze in termini di sicurezza, protezione dei dati, velocità di accesso, disponibilità e scalabilità, una parte delle applicazioni funziona con i Cloud privati, l’altra parte in quelli pubblici.
L’interesse del commercio per i servizi di Cloud cresce
Se si chiede un’opinione ai decisori IT del settore commerciale, si incontrano in egual modo sia sostenitori che detrattori del Cloud. Secondo un sondaggio effettuato dall‘EHI Retail Institutes (“IT-Trends im Handel 2017 – IT-Tendenze nel Commercio 2017“), per quel che riguarda i servizi di Cloud per il loro settore, il 55 percento dei responsabili ritiene che oggi, ed ancor più in futuro il ruolo del Cloud sarà fondamentale. Al contrario il 45 percento crede che per loro il Cloud non è e non sarà importante. Il fatto che i vantaggi di soluzioni di affitto di servizi Cloud siano difficilmente calcolabili e che a lungo termine non abbiano portato i risparmi sperati è l’obiezione che si sente più spesso in giro. Inoltre i responsabili IT sono afflitti dal timore di perdere il controllo: a molti manca la fiducia che i provider di Cloud riescano ad offrire loro una garanzia di sicurezza, in ogni momento, e con alti livelli di prestazione. In particolare i processi base, come l’ERP e quelli di Cassa, continuano ad essere gestiti prevalentemente nei propri centri dati.
L’ Omni-Channel porta le imprese tra le “nuvole”
La sollecitazione di adattare la propria architettura di IT alle esigenze di un’impresa multicanale potrebbe tuttavia accelerare il modo di pensare di chi opera in ambito commerciale. Per rimanere concorrenziali, i commercianti al dettaglio hanno bisogno di avere una visione reale, in real time, dei processi base di tutti i canali. Allo stesso tempo è necessario anche, a favore di costi più vantaggiosi e velocità di sviluppo più elevate, ridurre la complessità del campo del sistema. Per questo motivo i principali fornitori di software, in aggiunta alle loro versioni tradizionali, porteranno alla EuroCIS 2018, anche versioni Cloud: “Partiamo dal presupposto che a breve termine, i nostri grandi clienti internazionali gestiranno sempre più la loro soluzione in un Cloud o la delegheranno ad altri – dichiara per esempio Rene Schiller, Direttore di Communications & Investor Relations presso GK Software -. L’attuale software multicanale di OmniPOS potrebbe essere impiegato in diverse varianti di Cloud, i primi progetti hanno funzionato, dichiara Schiller”.
SAP registra attualmente una crescita più forte nel campo del Cloud business rispetto a quello delle licenze classiche. Tramite l’acquisizione di Cloud Provider come Success Factors (HR-Software), Ariba (Soluzioni di acquisto), Concur (Calcolo spese di viaggio) o Fieldglass (Gestione dei lavoratori esterni) la società tedesca ha portato a casa ulteriori conoscenze sul Cloud. Con una propria piattaforma Cloud per sviluppatori SAP permette ai suoi clienti o ai suoi partner di sviluppare da sè moduli di programmi ed applicazioni innovative o, ad esempio, estensioni per l’ERP S4/Hana.
Già da anni da Microsoft la parola d’ordine è che il Cloud può, con i suoi costi d’investimento ancora più bassi e la sua disponibilità più elevata, offrire un valore aggiunto ai suoi clienti. Già a settembre del 2009, Steve Ballmer, allora CEO di Microsoft, aveva constatato che la transizione di applicazioni e servizi dall’utente al Cloud e pertanto anche la disponibilità universale rappresenta “una trasformazione fondamentale del modo di pensare sul computer”. “Già allora era in anticipo sui tempi, ma oggi siamo già nel mezzo della trasformazione” dichiara Armin Schneider-Lenhof della KUMAVISION AG. Lo specialista dei software ERP e CRM basati su Microsoft Dynamics, ha principalmente clienti di media dimensione, provenienti dall’industria, commercio e servizi che da circa un anno fanno parte del suo portafoglio delle soluzioni Cloud per il commercio al dettaglio.
Il Cloud mette in condizioni imprese di medie dimensioni di reagire rapidamente ed in modo flessibile ai mutamenti del mercato, a nuovi requisiti normativi ed ai cambiamenti della domanda, senza doversi vincolare a lungo termine, con l’acquisto di Hardware e Software.
Poiché le infrastrutture e l’esercizio vengono completamente gestite dal fornitore, l’intervento da parte dell’utente è stato notevolmente semplificato: “Le imprese devono porsi la domanda, più che mai, se la completa gestione in conto proprio di un sistema IT appartenga alla loro competenza base” ha dichiarato Schneider-Lenhof, portavoce della società.
Intelligenza artificiale della nuvola (Cloud)
Un Megatrend, legato al tema Cloud e che dovrebbe anche animare la discussione ad EuroCIS 2018, è l’intelligenza artificiale (AI). “La capacità di calcolo nel Cloud abbinata ad algoritmi di auto apprendimento, che velocizzano e migliorano i processi e che permettono perfino nuovi processi e nuove soluzioni, condurranno, dal nostro punto di vista, la digitalizzazione del commercio al dettaglio in una nuova fase”, dichiara Rene Schiller di GK Software.
EuroCIS 2018 offrirà, nei padiglioni 9 e 10 del Comprensorio Fieristico di Düsseldorf, una buona possibilità di acquisire una panoramica attuale sull’offerta di servizi di Cloud da impiegare nel commercio.