L’Italia è terreno fertile per hacker e malware. A dirlo è il Threat Index di Check Point Software Technologies. Check Point ha rilevato 2.300 diverse varianti di malware attive, che hanno attaccato le reti delle aziende durante il mese di maggio. Per il secondo mese di fila i ricercatori hanno evidenziato un aumento delle singole varianti di malware, dato che già in aprile si era registrato un aumento del 50%, a fronte del 15% del mese di maggio.
Le minacce
Se, da un lato, Conficker è sempre il malware più usato nell’arco del periodo, il malware bancario Trojan Tinba è emerso come la seconda forma di infezione più utilizzata nel mese scorso, permettendo agli hacker di rubare le credenziali delle vittime attraverso web-injection, che vengono attivati quando gli utenti cercano di effettuare il log-in sui siti web bancari.
Gli attacchi contro i dispositivi mobili sono stati costanti, il malware Android HummingBad è ancora nella top 10 degli attacchi malware. Nonostante sia stato scoperto dai ricercatori di Check Point soltanto lo scorso febbraio, in breve tempo è diventato molto frequente, dimostrando che gli hacker vedono i dispositivi mobili Android come una falla di debolezza nella sicurezza delle aziende e come bersagli potenzialmente ad alta resa.
“Rileviamo costantemente un’impennata del numero di varianti di malware attive contro le reti aziendali, che è esemplificativo dell’impegno che gli hacker stanno dedicando a creare nuovi attacchi zero-day, oltre a dimostrare l’importanza della sfida che le aziende affrontano difendendo le loro reti dai cybercriminali – dichiara Nathan Shuchami, Head of Threat Prevention di Check Point -. Le organizzazioni devono valutare l’applicazione di soluzioni advanced threat prevention per le proprie reti, per gli endpoint, e per i dispositivi mobili, al fine di bloccare i malware allo stadio pre-infettivo, e garantire una sicurezza effettiva contro le minacce più moderne”.
A maggio, la variante più diffusa è stata Conficker, responsabile del 14% di tutti gli attacchi riconosciuti; mentre, le minacce che si posizionano al secondo e al terzo posto, Tinba e Sality, hanno causato ciascuna il 9% degli attacchi. Le varianti nella top ten hanno causato il 60% di tutti gli attacchi riconosciuti.