Un anno fa NetApp ha acquisito SolidFire. Le soluzioni NetApp SolidFire, combinate, forniscono un’infrastruttura data center che opera con la flessibilità e la velocità fornita dal cloud.
Per i clienti il vantaggio di poter ridurre i costi e la complessità, consolidando in modo sicuro applicazioni mission-critical su un unico sistema storage. I clienti beneficiano anche dell’innovazione nei modelli di licenza NetApp SolidFire. Il modello FlashForward Capacity Licensing è flessibile, continuativo e prevedibile. I clienti possono acquistare hardware e software separatamente in modo da ottenere ciò di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno. Le licenze continuative e trasferibili separano il software da aggiornamenti, riutilizzo o consolidamento hardware. Le licenze sono trasferibili e non limitate a particolari hardware, consentendo agli utenti di aggiornare o sostituire l’hardware in qualsiasi momento. Inoltre, sconti basati sull’utilizzo assicurano la diminuzione dei costi su software e supporto con l’aumentare della capacità di provisioning.
“Dopo il grande e difficile lavoro di integrazione fatto, il team NetApp SolidFire è ora completamente concentrato sulla realizzazione di soluzioni di prossima generazione per la gestione dei dati sull’intera infrastruttura – ha affermato Dave Wright, Vice President e General Manager di NetApp SolidFire -. Grazie al supporto di NetApp, quest’anno NetApp SolidFire fornirà nuove soluzioni che consentiranno ai nostri clienti di trasformare i loro data center, fornire servizi IT in modo efficiente ed economico e sfruttare le nuove opportunità di mercato”.
Con gli array all-flash SolidFire, i clienti possono adattare, spostare, scalare e trasformare le loro operation molto più rapidamente ed efficientemente, grazie alla sua architettura “shared nothing”. Questo approccio elimina la necessità di creare silos di infrastrutture per ogni carico di lavoro. I singoli nodi all’interno della rete distribuita storage di SolidFire gestisce i dati, la ridondanza e il recupero in maniera self-healing. Le organizzazioni possono automatizzare l’infrastruttura di storage per mantenere costi operativi bassi, fornendo un ambiente ideale per OpenStack, VMware VDI, database, DevOps e le implementazioni dei service provider.