Una piattaforma sempre più integrata, aperta, disaccoppiata e che lavora meglio in sinergia con le altre soluzioni a portafoglio: è questa la filosofia di Liferay DXP, la piattaforma open source per la digital experience, le cui novità saranno presentate durante la decima edizione del Liferay Symposium, l’evento che sarà ospitato a Milano i prossimi 13 e 14 novembre e che riunisce l’intero ecosistema e la community Liferay.
“Il Symposium per Liferay è un evento fondamentale – esordisce Andrea Diazzi, Business Development Manager per l’Italia e la Grecia di Liferay – perché riunisce tutte le persone che ruotano attorno a Liferay: dai partner, ai clienti, agli utenti utilizzatori della tecnologia, alla nostra community, agli sponsor tecnici fino ai semplici curiosi”.
Come è organizzata la due giorni?
“Il Liferay Symposium prevede una presentazione delle novità di prodotto e di strategie, workshop e sessioni tecniche sui prodotti ma anche presentazione di use case.
All’evento saranno infatti presenti aziende pubbliche e private clienti per presentare i loro casi di studio, su come hanno implementato la nostra tecnologia all’interno delle loro organizzazioni”.
Quali sono le novità di quest’anno?
“Il Symposium storicamente è sempre stato un evento frequentato da chi usa Liferay o è appassionato della nostra tecnologia. Quest’anno la novità più importante riguarda l’apertura della manifestazione a cura di speaker di spessore del panorama internazionale per l’approfondimento di temi trasversali che riguardano i trend del mercato e le tendenze più attuali.
Quindi il Symposium diventa anche un momento per fare cultura a livello generale. Si parlerà di temi molto interessanti perché non dobbiamo solo informare il pubblico (si prevedono all’incirca 400 partecipanti) su quello che fa Liferay, ma vogliamo ispirarlo con le nuove tecnologie in generale”.
Parlando di tecnologia… qual è la mission di Liferay?
“Liferay offre un portafoglio prodotti ora completo per abilitare i nostri utilizzatori nella costruzione di customer experience straordinarie per gli utenti sia interni che esterni.
La nostra tecnologia infatti serve per creare portali web, portali clienti, portali agenti, e quindi si rivolge a utenti esterni, ma dall’altro lato la proposta Liferay è utilizzata anche per creare intranet di nuova generazione, che si rivolgono perciò a utenti interni.
Quello di Liferay è un portafoglio completo che copre a 360° le esigenze di chi investe per creare customer experience d’eccellenza”.
La parte del leone è indubbiamente giocata dalla vostra Digital Experience Platform (DXP). Di cosa si tratta?
“La DXP è il prodotto base attorno a cui ruotano tutti gli altri e che viene rinnovato puntualmente ogni anno (a giugno è uscita la release 7.2) perché crediamo che il mondo tecnologico si evolva con una rapidità tale alla quale si può rispondere solamente con il rilascio di miglioramenti e funzionalità periodici molto ravvicinati nel tempo”.
E che vantaggi offre la DXP?
“La Digital Experience Platform (DXP) di Liferay è una piattaforma che consente ai clienti di costruire su di essa intranet, web pubbliche, customer portal, portale agenti, portale partner, e che può essere anche un punto di aggregazione di tutte le applicazioni aziendali.
Il prodotto può essere utilizzato nella sua parte out of the box con una serie di funzionalità già costruite e pronte per l’utilizzo, ma nel 90% dei casi i nostri clienti personalizzano la piattaforma con le loro funzionalità specifiche e costruendo il loro progetto.
L’elemento più importante è quindi quello di avere una piattaforma flessibile che consenta al cliente di creare su misura ciò che vuole, potendo anche modificarlo in semplicità dal momento che si tratta di un prodotto open source.
Inoltre, la DXP lavora con tutte le altre tecnologie andando a inserirsi nello stack tecnologico già esistente all’interno di ciascuna azienda e preservando gli investimenti già portati avanti. La nostra piattaforma va quindi a integrarsi con i sistemi aziendali, il CRM, il database… già utilizzati dal cliente per reperire i dati e portarli sul nostro prodotto. La facilità di integrazione è una delle nostre prerogative”.
Esiste anche una versione cloud della piattaforma?
“La DXP Cloud è la versione PaaS della Digital Experience Platform di Liferay, grazie alla quale il cliente va ad attivare il prodotto direttamente sul nostro cloud senza preoccuparsi della parte di infrastruttura tecnica e manutenzione. La versione cloud di DXP offre anche un pacchetto di servizi DevOps che consentono un rapido sviluppo delle applicazioni di software e il loro testing e lancio.
La DXP Cloud è stata introdotta quest’anno da pochi mesi a livello EMEA e conta già tra i suoi clienti importanti big player. In Italia le vendite sono iniziate quest’estate e entro un anno e mezzo contiamo di prendere onboard sia clienti nuovi che esistenti, con progetti già avviati da spostare sul cloud”.
Invece la classica versione on premise?
“La versione on premse è ancora largamente utilizzata. Lo spostamento verso il cloud non è immediato. Liferay vanta mondialmente almeno 1500 clienti, ciascuno con uno, due o tre progetti su Liferay. L’Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di crescita in Europa, intorno al 20% anno su anno, mantenendosi sui numeri worldwide.
Nel nostro Paese quest’anno abbiamo avviato molti nuovi progetti e siamo presenti in maniera massiccia nella pubblica amministrazione, a tutti i livelli”.
In che altri vertical siete presenti?
“Oltre alla PA, siamo attivi in particolar modo nel settore bancario e assicurativo e vogliamo investire molto sulla parte di manufacturing, l’industria manifatturiera, che costituisce il tessuto imprenditoriale del nostro Paese”.
Le piattaforme web sono oggi il più importante strumento di interazione con i clienti. Come si sta evolvendo il mercato e quali sono le nuove sfide del settore?
“Il mercato si è mosso in maniera sempre più spinta verso un’omnicanalità perfetta, ma oggi ci troviamo a dover andare ancora oltre, perché è ormai data per assodata la possibilità di accedere ai contenuti sulla web o sul portale ovunque e con qualsiasi device.
Il prossimo step è quello di andare a coprire tutti i touch point che insieme costituiscono i canali di comunicazione con il cliente e poi l’intero customer journey. La sfida è quella di riuscire a portare i contenuti di solito disponibili attraverso la web in tutti questi canali e con interfacce che possono anche non essere web.
Il trend è quello di avere una piattaforma unica headless, o disaccoppiata: il front end, che rappresenta il punto di interfaccia con l’utente, potrà essere un computer, un tablet, uno smartphone, ma anche una qualsiasi altra cosa, come un’interfaccia vocale.
Tutto questo fa sì che l’interfaccia finale con l’utente deve essere, come dicevamo, sempre più disaccoppiata. Proprio come sta facendo Liferay”.
Gli obiettivi per il prossimo futuro quali sono?
“Liferay vuole innanzitutto rafforzare l’awareness del suo brand come azienda che aiuta l’IT e il business a creare customer experience.
Da un punto di vista più operativo per noi è importante far conoscere e diffondere l’utilizzo integrato del nostro portafoglio prodotti. Oggi le nostre soluzioni sono spesso utilizzate singolarmente ma vogliamo far capire che raggiungono le loro massime potenzialità se vengono utilizzate in maniera integrata.
Se fino a un anno e mezzo fa eravamo un’azienda monoprodotto, ora abbiamo un portafoglio più completo, che funziona in maniera integrata e che continuiamo ad arricchire pezzo dopo pezzo”.