A cura di Riccardo Facciotti, Tech Sales Director South & East Europe at Infinidat
L’aumento delle normative da rispettare in tema di zero data loss (RPO=0) e il crescente costo legato alla perdita di dati spinge le aziende ad accelerare l’adozione della replica sincrona. Opzione che riduce le prestazioni a causa della latenza WAN e dell’esigenza di proteggere ogni scrittura su entrambi i siti.
Ci sono alcune caratteristiche che non si possono modificare, come la velocità della luce o la distanza fisica tra siti tuttavia, grazie all’ingegnerizzazione intelligente e all’innovazione, è possibile ridurre l’impatto negativo di ogni componente.
La replica sincrona richiede che le operazioni di scrittura vengano inviate a un sito remoto via cavo, tipicamente fino a 50 chilometri di distanza affinché un malfunzionamento presso il primo sito lasci i dati intatti nel secondo. Poiché le transazioni sono spesso interdipendenti, devono essere completate in ordine, e l’ultima transazione determina il completamento dell’intera operazione. I ritardi associati a questa tipologia di transazione sono quindi cumulativi e hanno un impatto diretto sul business.
La replica sincrona aumenta la latenza dello storage array locale, a cui si aggiunge la latenza WAN, solitamente misurato in diversi millisecondi, e la latenza dello storage remoto, cioè il tempo impiegato dallo storage presso il sito remoto a completare e confermare la scrittura, tipicamente inferiore al millisecondo.
Questi numeri rappresentano la latenza minima aggiuntiva, e non quella reale, dato che la replica viene spesso implementata utilizzando il protocollo SCSI che richiede l’invio delle scritture ai siti remoti in due parti: una ‘richiesta’ di scrittura (SCSI write command) e i dati stessi (SCSI Data).
In breve, molti array storage raddoppiano il tempo necessario per completare la parte più lunga dell’operazione, l’attraversamento della WAN. Questo si traduce in un’elevata latenza anche nella replica.
La replica sincrona di INFINIDAT è stata progettata per ridurre al minimo l’impatto sul business e il TCO. Infatti, adottando un approccio olistico alla WAN basato sull’uso del protocollo TCP/IP, a una serie di ottimizzazioni presenti nelle reti “low-latency” e a diverse implementazioni brevettate, siamo in grado di ridurre sia la latenza, sia il costo.
Per 25 anni le aziende hanno tollerato una latenza minima di 2x al fine di proteggere le loro applicazioni più critiche. Oggi con la nuova replica di INFINIDAT lo standard del settore si è ridotto di oltre il 25% (latenza sub-400 μs), garantendo massima facilità di configurazione e gestione.