Nel primo trimestre di quest’anno 27 dei 31 Paesi europei inclusi nel Rapporto Akamai sullo stato di internet hanno registrato velocità medie di connessione uguali o superiori a 10 Mbps.
Come per i dati relativi al trimestre precedente, la Norvegia si conferma in prima posizione, seguita da Svezia (22,5 Mbps) e Svizzera (21,7 Mbps).
In totale, nel Q1 2017, 28 dei 31 Paesi europei sottoposti a sondaggio hanno raggiunto velocità di connessione di picco medie di almeno 50 Mbps.
Su base annua, le velocità medie di connessione sono aumentate in 19 Paesi europei, con incrementi compresi tra 0,5% in Grecia (7,9 Mbps) e 17% in Danimarca (20,1 Mbps). Nel complesso, Norvegia, Svizzera, Finlandia, Danimarca, Regno Unito, Spagna, Italia e Croazia hanno evidenziato incrementi annuali a due cifre.
Adozione della banda larga in Europa
Cinque Paesi europei si sono classificati tra i primi dieci Paesi/aree geografiche per l’adozione della banda larga a 25 Mbps: Norvegia (2°), Svezia (3°), Svizzera (5°), Danimarca (6°) e Finlandia (9°). La Svizzera ha registrato il maggiore incremento trimestrale, pari al 5,6%, seguita dalla Finlandia con il 2,1%.
Sempre nel primo trimestre 2017, con un tasso di adozione del 56%, la Svezia ha superato la Norvegia collocandosi al primo posto per l’adozione della banda larga a 15 Mbps. Gli incrementi trimestrali in Europa sono compresi tra il 22% (Grecia) e lo 0,1% (Norvegia e Polonia).
Complessivamente, in 18 Paesi europei almeno la metà degli indirizzi IPv4 univoci si è connesso ad Akamai a velocità medie pari o superiori a 10 Mbps. In 25 Paesi europei sono stati rilevati incrementi su base trimestrale, che vanno dallo 0,4% in Lituania, Slovenia e Repubblica Ceca al 19% in Grecia.
A far ben sperare in merito alla continuazione del trend di crescita per l’adozione e la velocità della banda larga stanno contribuendo una serie di annunci internazionali.
Tra questi, l’ufficializzazione da parte di TIM di Telecom Italia dei piani di un nuovo ISP che fornisce banda larga basata su fibra a 300 Mbps per le aree rurali e poco servite nel paese.
A sua volta, nel Regno Unito, BT ha annunciato il lancio del suo servizio a 330 Mbps per 138mila sedi pilota in tutto il Paese, con la distribuzione commerciale completa prevista nella seconda parte dell’anno, mentre Virgin Media UK ha anticipato che le velocità di connessione aumenteranno in tutti i suoi livelli di servizi, con incrementi compresi tra 50 e 100 Mbps per i pacchetti entry-level e tra 200 e 300 per i pacchetti di livello superiore.
Da Vodafone Iceland è, poi, arrivato il lancio di servizi Internet basati su fibra a 500 Mbps per gli utenti della zona settentrionale dell’Islanda, mentre Starman, l’operatore via cavo leader nelle Repubbliche Baltiche, di proprietà finlandese, ha annunciato una partnership con Nokia per offrire il primo servizio a 10 Gbps ai clienti europei. Avviato in Estonia, il servizio punta a raggiungere un minimo di 50.000 clienti nei prossimi cinque anni.
Secondo le stime contenute nel rapporto Digital Economy and Society Index (DESI) 2017 della Commissione Europea, la banda larga fissa è ora disponibile per il 98% degli europei, con il 76% dei nuclei famigliari che ha accesso a velocità di almeno 30 Mbps; DESI elenca Paesi Bassi, Lussemburgo e Belgio come i Paesi con il più alto livello di connettività in Europa.
Agli europei il primato per l’adozione dell’IPv6
Nel trimestre considerato, oltre 814 milioni di indirizzi IPv4 univoci si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform, una riduzione dello 0,7% rispetto al primo trimestre del 2016.
Il Belgio si è confermato il leader globale nell’adozione dello standard IPv6, con il 38% di connessioni alla piattaforma Akamai avvenute tramite IPv6, con un calo del 19% rispetto al trimestre precedente. Altri cinque Paesi europei si sono classificati tra i primi dieci Paesi/aree geografiche nella classifica delle percentuali di adozione: Grecia (2°), Svizzera (4°), Germania (6°), Estonia (8°) e Regno Unito (10°).
Il volume delle richieste IPv6 provenienti da fornitori di servizi via cavo, wireless e mobili continua a rimanere il più imponente. In Europa, Sky Broadband (Regno Unito), TELENET (Belgio) e Kabel Deutschland (Germania) si sono collocate ai primi posti con il 62%, il 55% e il 49% delle rispettive richieste a doppio stack inviate ad Akamai tramite IPv6 nei propri Paesi.
Connettività mobile
Nel primo trimestre del 2017, il Regno Unito ha nuovamente registrato la velocità di connessione media più elevata pari a 26 Mbps, seguito a breve distanza dalla Germania 24,1 Mbps.
Tra i Paesi e le regioni europee incluse nel monitoraggio, 19 hanno registrato una velocità di connessione mobile media uguale o superiore a 10 Mbps.
E l’Italia?
Da noi i dati contenuti nel Rapporto Akamai in riferimento al periodo gennaio-marzo 2017 parlano chiaro: in termini di penetrazione internet, circa 814 milioni di indirizzi IPv4 si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform da 239 località confermando per il nostro Paese la decima posizione con 17.108.083 indirizzi connessi (-1,8% rispetto al trimestre precedente, +2,5% rispetto allo stesso periodo del 2016).
Nonostante il continuo aumento della velocità media di connessione, nel primo trimestre 2017 l’Italia scende ancora, però, nella classifica mondiale posizionandosi 61esima e rimanendo alla 28esima in area EMEA. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q1 2016) l’aumento è del 13%.
La media delle velocità di picco raggiunta in Italia nel trimestre in esame si attesta a 51 Mbps, in aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2016). A livello mondiale, l’Italia è 74esima.
Broadband e high broadband, queste sconosciute
Sul fronte adozione della banda larga l’Italia rimane in stallo. Il 79% delle connessioni sono sopra i 4 Mbps. Il nostro Paese scende dalla 28esima alla 29esima posizione in EMEA e dalla 63esima alla 65esima a livello mondiale. Rispetto al trimestre precedente, nel Q1 2017 l’Italia registra un leggero aumento del 2,2% mentre un calo del 4% rispetto all’anno precedente (Q1 2016).
Non va meglio sul fronte adozione dell’high broadband. Nel trimestre in esame l’Italia registra solo il 26% di connessioni sopra i 10Mbps (+11% rispetto al Q4 2016 e +47% rispetto al Q1 2016). Un confronto: l’Italia è al 26%, la Svizzera è a quota 75%.
A fronte di una media di oltre il 30% registrata dai paesi EMEA coinvolti nello studio, l’Italia registra solo il 12% delle connessioni superiori ai 15 Mbps. Nella classifica mondiale scende di una posizione (55esima), mentre a livello EMEA si attesta alla 32esima, sebbene Akamai abbia registrato un aumento del 73% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2016).
Il tutto a una velocità media di connessione mobile pari ai 12,4 Mbps.