Secondo i dati forniti dagli Alcatel-Lucent Kindsight Security Labs, la crescita dei dispositivi mobili con accesso alla rete e del traffico legato anche alla diffusione delle reti ultraveloci si accompagna con la diffusione accelerata di software maligno, o “malware”. Il rapporto indica un aumento delle infezioni per malware mobile del 17% nel primo semestre dell’anno, un incremento all’incirca doppio rispetto a quello registrato l’anno prima. Le infezioni su reti fisse sono passate dall’8% del dicembre 2013 al 18% alla fine di giugno del 2014.
Il tasso d’infezione in mobilità è salito in un anno dallo 0,55 allo 0,65 per cento. Da questa stima, e tenendo conto anche dell’incremento della base installata, i Kindsight Security Labs di Alcatel-Lucent stimano una quantità di 15 milioni di dispositivi mobili infettati da malware di vario tipo, contro gli 11,3 milioni della fine del 2013, quasi tutti basati su sistemi operativi Android (circa 60%) e Windows (40%).
La crescita nella prima parte del 2014 dei tassi di infezione è, secondo il report, da attribuirsi principalmente a forme di adware che rappresentano un moderato livello di minaccia, che si traducono in genere in azioni più noiose che dannose per l’utente, come pubblicità non richieste o un degrado delle prestazioni rispetto ai valori ottimali. Tuttavia, non mancano attività di malware di livello più alto e pericoloso che possono tradursi nel furto di password, informazioni personali e dati di carte di credito. La percentuale di clienti broadband residenziali i cui dispositivi sono stati colpiti da minacce di alto livello è salita in sei mesi, dalla fine del 2013 a metà del 2014, dal 5 al 7 per cento.
“La miglior difesa contro le infezioni è una rilevazione del malware il più possibile vicino alla fonte e quindi sulla rete – ha spiegato Kevin McNamee, Security Architect e Director dei Kindshight Security Labs –. I singoli utenti spesso non sono nelle condizioni di prendere le adeguate precauzioni per proteggere i loro dispositivi e anche quando lo fanno, un’app maligna può agevolmente aggirare i ’radar‘ costituiti da antivirus installati sul dispositivo. Un efficace antivirus basato sulla rete stessa, ovvero integrato con la rete dell’operatore, non può essere disattivato dai cyber-criminali: è sempre in funzione e aggiornato”.