L’approccio DevOps sta diventando una pratica diffusa in molte aziende. Con questa definizione si intende un nuovo paradigma in cui le figure dello sviluppatore e del sistemista si fondono e, di conseguenza, le necessità di chi gestisce l’infrastruttura e di chi scrive il codice si avvicinano, cambiando radicalmente il modo di operare in ambito IT.
I “legami” che si creano tra questi due ruoli portano a nuove metodologie di sviluppo e di rilascio delle applicazioni, con significativi vantaggi in termini di riduzione sensibile dei tempi di delivery, una maggiore visibilità e un controllo puntuale di tutte le fasi del processo.
Si tratta di un cambiamento epocale nella gestione delle infrastrutture IT: la filosofia DevOps porta in azienda una cultura di collaborazione e di produttività senza precedenti, che ha inevitabilmente riflessi positivi sull’esperienza dell’utente e, quindi, sul business.
Ma quali sono i motivi principali per cui passare ad un approccio DevOps? Siamo in un momento di grande trasformazione, tutte le aziende guardano con interesse alla digital transformation e non è più possibile rimandare il cambiamento perché il rischio è essere superati dalle numerose e innovative startup che arrivano sul mercato. Si tratta di realtà snelle, veloci, agili, davanti alle quali i grandi colossi rischiano di diventare fragili se non adottano rapidamente misure per cambiare. Ne è un esempio Paypal nei confronti delle Banche tradizionali, spesso troppo lente e refrattarie all’evoluzione per stare al passo con i tempi. Quello del finance è solo un esempio, ma il cambiamento è trasversale a tutti i mercati.
Per questo motivo passare a una filosofia DevOps rappresenta di sicuro un’opportunità da cogliere per stare al passo con un mercato in profonda trasformazione. Dotarsi di metodologie agili garantisce quella flessibilità nel rilascio applicativo che rende semplice rilasciare codice sulla nuvola, il che si traduce in una velocità di risposta del business che rappresenta un sicuro vantaggio competitivo per le aziende.
Noi come Kiratech abbiamo intrapreso l’approccio DevOps già nel 2012 con Puppet enterprise, soluzione di Puppet Labs, la società leader nel settore dei software per l’automazione. Il primo tema da sviluppare in questo ambito è stato infatti per noi quello dell’automation e del continous monitoring, ma nei 4 anni successivi abbiamo aggiunto tecnologie: Elastic, che consente di rendere i dati strutturati e non strutturati utilizzabili in tempo reale per i casi d’uso come la ricerca, la registrazione e analisi dei dati. Cloudbees, una delle più diffuse piattaforme per il deploy su Cloud. Icinga, un progetto open source per il monitoraggio di risorse informatiche. Fino ad arrivare al prodotto di punta, Docker, di cui siamo unico partner per l’Italia. E in effetti nel nostro Paese il tema DevOps è esploso da quando Docker lo ha reso vantaggioso e semplice da mettere in pratica.
Oggi Kiratech, con le sue sedi di Verona e Milano, è una realtà leader in ambito DevOps dal punto di vista tecnologico, ma è anche molto attiva anche a livello di community, come dimostrato dai recenti eventi organizzati in collaborazione con importanti realtà: ne è un esempio il Container Day organizzato a Verona ad aprile con la partecipazione di Docker, che ci ha visto protagonisti di un workshop tenuto da trainer Kiratech; o l’incontro DevOps che si è tenuto sempre nel mese di aprile a Bologna, al quale abbiamo partecipato in qualità di sponsor, fino al DevOps day organizzato da Kiratech nel corso di Vinitaly.
Inoltre, stiamo collaborando attivamente con Microsoft Azure e Amazon AWS per un’offerta di public cloud, oltre ad avere sviluppato una importante partnership con Rad Hat. In aggiunta, firmeremo presto l’alleanza con GitHub.
Molte le iniziative sviluppate, tante ancora da sviluppare, importanti partnership, un grande impegno da parte nostra per supportare una rivoluzione culturale che dia concretezza alla digital transformation che molte realtà stanno affrontando.