[section_title title=Il Cloud? E’ qui per restare – Parte 2]
Il percorso verso il Cloud Ibrido
Mentre nelle aziende italiane si stanno diffondendo le soluzioni di Public Cloud, aumenta nel contempo nelle direzioni Ict la consapevolezza e la maturità nell’affrontare questa tematica, comprendendone le reali ricadute sul Sistema Informativo aziendale. Questo è evidente anche considerando quanto le aziende continuino a investire al proprio interno per far evolvere e aggiornare il patrimonio infrastrutturale, per una cifra stimata in 1,05 Miliardi di €, più del doppio rispetto al Public Cloud.
L’investimento su questi fattori abilitanti, che definiamo Cloud Enabling Infrastructure, consente la creazione di un Sistema Informativo Ibrido, che unisce e fa lavorare insieme i sistemi interni con i servizi offerti dal Public Cloud, valorizzando caratteristiche e opportunità di entrambi i modelli. I maggiori benefici per il business, infatti, si ottengono quando si riescono a far dialogare applicativi e servizi fruiti dal Public Cloud con gli applicativi già presenti in azienda. Per ottenere, però, un Sistema Informativo solido e coerente è necessario approcciare in modo evoluto il tema dell’integrazione, in modo tale da permettere un’agile sostituzione dei suoi elementi costitutivi.
“Nonostante l’approccio al Cloud, la Cloud Journey, sia diverso azienda per azienda – afferma Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service -, CIO e player di settore concordano sul fatto che il punto di arrivo sia quello del Cloud Ibrido, paradigma che permette di beneficiare delle caratteristiche peculiari sia del Cloud Pubblico sia del patrimonio informatico aziendale più tradizionale. Solo le aziende capaci di integrare i sistemi in modo evoluto, infatti, hanno potuto godere dei benefici di innovazione e flessibilità dei servizi Cloud, innestandoli in modo coerente sul proprio Sistema Informativo tradizionale. Ad oggi solo l’8% delle aziende ha raggiunto questa configurazione, anche grazie alla lungimiranza ed agli investimenti operati negli anni, ma con l’aumento consapevolezza dei CIO e la spinta dell’offerta è ragionevole prevedere un’accelerazione nell’adozione di modelli di Cloud Ibrido”.
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