Se alcune delle tendenze più forti del 2019 sono ancora in corso e non hanno ancora esaurito la loro spinta propulsiva (come la containerizzazione, il multi cloud e l’automazione che va a gestire l’infrastruttura in modo semplice) per il 2020 Atish Gude, Chief Strategy Officer (CSO) di NetApp ha individuato tre previsioni, che sono state raccontate alla stampa in un incontro a Milano da Marco Pozzoni, Country Sales Director e Roberto Patano, Senior Manager System Engineering di NetApp Italia.
I nuovi trend per l’It di quest’anno hanno tutti come premessa la progressiva ed effettiva affermazione nel tessuto imprenditoriale italiano ed internazionale del modello cloud (in particolare multicloud ibrido), non solo a livello di soluzioni tecnologiche ma anche di modelli di vendita a consumo.
Ma se le aziende hanno davvero cominciato ad adottare il cloud è anche vero che si trovano sotto pressione per la modernizzazione della propria infrastruttura e la creazione di un valore aziendale tangibile intorno alle applicazioni e ai woarkload ad alta intensità di dati.
Motivo per cui le realtà enterprise si spostano sempre più di più da ambienti on-premise con l’obiettivo di sfruttare servizi di cloud pubblico, creare cloud privati e passare dal disco al flash nei data center, a volte contemporaneamente. Uno scenario che induce inevitabilmente un aumento della complessità che impone ai vendor il primario obiettivo, per quest’anno, di promuovere la semplicità proponendo soluzioni il più semplice possibili, non solo a livello di tecnologia, ma anche, come dicevamo, nel modello di vendita, che deve essere il più possibile ‘cloud-friendly’.
In questo quadro, spiega Patano, sono tre le principali tendenze che NetApp ha individuato:
1. Con l’avvento del 5G, l’Internet of Things (IoT) guidato dall’intelligenza artificiale (AI) diventa realtà e gli ambienti di edge computing sono pronti a diventare ancora più disruptive rispetto al cloud
Il 5G diventerà veramente dirompente nel giro di un paio di anni e farà da volano per l’affermazione dell’IoT basato sull’AI e oggi molte aziende stanno preparando il campo proprio per il 5G spostando l’elaborazione dei dati dal data center core direttamente nell’edge, che diventa prioritario, rivoluzionando le infrastrutture IT e le modalità di gestione dei dati. Man mano che i dispositivi periferici diventeranno di portata più estesa (e non più solo domestica) verranno utilizzati sempre più edge data center e piattaforme come l’intelligenza artificiale per le operazioni IT (AIOps) diventeranno fondamentali per aiutare a monitorare ambienti complessi attraverso edge, core e cloud.
2. L’impatto della blockchain sarà innegabile, con i registri indelebili che consentono l’attuazione rapida di casi d’uso rivoluzionari al di fuori dell’ambito delle criptovalute
Mentre l’eccitazione per le criptovalute continua a rubare le luci della ribalta quando si tratta di blockchain, la maggior parte dei player del settore stanno comprendendo il quadro più ampio di questa tecnologia e del suo potenziale.
Andando verso il 2020, vedremo un punto di svolta con implementazioni di maggiori dimensioni mentre le imprese faranno un passo ulteriore per adottare “registri indelebili” basati su Hyperledger, che rappresenta la maturazione della blockchain nell’ottica casi dell’implementazione in casi d’uso più ampi. In effetti, inizieremo a vedere la blockchain diventare “mainstream” in quanto consentirà a settori come quello dell’assistenza sanitaria di creare registri universali per i pazienti, migliorare i processi di catena di custodia farmaceutica e molto altro.
Con esempi di utilizzo di questo tipo, che convalidano ulteriormente la blockchain e i registri indelebili, l’adozione ampiamente diffusa di questa tecnologia guiderà la trasformazione in tutta la società su una scala più ampia. Questa adozione diffusa si baserà sulla rivoluzione che la criptovaluta ha portato ai finanziamenti per estendersi a quasi tutti i settori. Di conseguenza, nuove funzionalità di calcolo e di data management incoraggeranno le aziende a investire in registri indelebili per creare applicazioni differenziate e collaborare su set di dati critici e sensibili.
3. L’architettura componibile basata su hardware avrà un potenziale a breve termine inferiore rispetto alla virtualizzazione dell’infrastruttura basata su hardware e software
Nel 2020 si assisterà a un grande ritorno della software composable architecture.
L’architettura componibile basata su hardware è considerata la prossima evoluzione dell’infrastruttura iperconvergente (HCI). Questa architettura consente alle CPU, alle schede di rete, agli acceleratori del carico di lavoro e alle risorse di storage di essere distribuite su un’architettura rack-scale e di essere collegate con switch basati su PCIe a bassa latenza. E sebbene l’architettura componibile abbia un potenziale, la standardizzazione è stata lenta e l’adozione è stata ancora più lenta. Nel frattempo, la virtualizzazione dello storage basata su software, combinata con soluzioni di virtualizzazione informatica e di rete basate su software (ma con accelerazione hardware), offre oggi molta della flessibilità delle architetture componibili basate su hardware con costi inferiori e prestazioni costantemente crescenti.
L’anno prossimo proseguiranno sicuramente i tentativi di costruire un vero modello di elaborazione rack-scale basato su hardware e lo spazio continuerà ad evolversi rapidamente. Tuttavia, la maggior parte delle organizzazioni che devono trasformarsi entro il 2020 saranno servite al meglio da una combinazione di architetture HCI moderne (inclusa l’HCI disaggregata), virtualizzazione e containerizzazione basate su software.