[section_title title=Parte uno]
A cura di Alessandro Colasanti, Responsabile Divisione SAM di SoftwareONE
Sempre più aziende scoprono il valore della migrazione del proprio ambiente IT verso infrastrutture virtualizzate e datacenter cloud. Purtroppo molte organizzazioni non realizzano, però, che la transizione delle applicazioni sulle macchine virtuali comporta, durante il processo, anche un’alterazione delle condizioni di licenza. Alcuni publisher approfittano della mancanza di conoscenza del licensing, in un momento in cui l’industria dell’IT si trova ancora nel limbo della migrazione dall’on-premise al virtuale.
CIO Insight ha fornito alcune analisi interessanti sullo stato attuale del passaggio da on-premise a virtualizzato:
– La virtualizzazione ha superato il 50% di tutti i carichi di lavoro dei server e raggiungerà l’86% entro la fine del 2016
– Ci sono più di 15 milioni di applicazioni distribuite all’interno di infrastrutture virtuali
– Il 70% dei senior executive afferma che la virtualizzazione ha avuto un impatto significativo sull’efficienza e sul risparmio
Ma il risparmio di costi sarà reale anche se, nel caso veniate sottoposti ad un audit, il licensing per le vostre infrastrutture virtualizzate si dimostri sbagliato? L’acquisto di risorse hardware per un server si traduce in poche migliaia di euro, ma il costo del software non compliant può raggiungere valori di centinaia di migliaia di euro. Inoltre, esattamente come i publisher hanno accordi di licenza diversi, le metodologie per la licenza delle loro infrastrutture virtuali sono differenti.
Oracle, ad esempio, non si preoccupa necessariamente della potenzialità di calcolo della macchina virtuale, ma può cambiare notevolmente lo scenario di licensing in base al tipo di hardware che la ospita e al prodotto utilizzato per la virtualizzazione. Da un punto di vista intuitivo, tutto questo sembra contraddire l’idea di promuovere le prestazioni IT sulla macchina virtuale, perché le aziende spesso guardano a questa tecnologia proprio con il proposito di ridurre le loro spese capitali e operative.
In modo simile, Symantec richiede che ogni istanza virtuale possieda la licenza. Ad esempio, se 100 dei vostri utenti accedono a un immagine standardizzata per una macchina virtuale, vi verrà chiesto di possedere 100 licenze per il provision di ciascun utente invece che un’unica licenza master per la macchina stessa.
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