Gli analisti focalizzano le loro previsioni per l’anno in corso sul tema della Digital Transformation, un’evoluzione che prevede un passaggio attraverso una fase identificata come disruption che porterà a un cambiamento positivo, basato sulla capacità delle tecnologie digitali di creare un nuovo paradigma, un nuovo modo di pensare all’innovazione e al contributo che essa può dare.
La disruption è un fenomeno che coinvolge tutti. Anche le aziende come HDS per le quali il focus dovrà spostarsi sulle applicazioni, sull’agilità, sulla capacità di connettere le imprese con i propri clienti.
Dal lato dei clienti finali la disruption significa che l’uso che faranno dell’IT ne cambierà le caratteristiche e ne determinerà lo sviluppo.
In questo scenario Hu Yoshida, Chief Technology Officer di Hitachi Data Systems, ha tracciato i trend che interesseranno l’IT nel 2016, riunendoli all’interni di tre macro-aree:
A. Focus su applicazioni e analytics
B. IT al servizio dell’efficienza
C. I responsabili IT guidano l’innovazione
All’interno di questo schema HDS illustra come saranno convergenza, Terza Piattaforma e le nuove architetture IT a favorire il passaggio a un business e a un futuro data-driven. Tutto questo comporta un’evoluzione per il ruolo del CIO, che da esperto di soluzioni tecnologiche diventa sempre più una delle figure chiave per ogni organizzazione, chiamato a dare risposte efficaci per un business sempre più in real-time.
A) Focus su applicazioni e analytics
1. La trasformazione dell’IT – Per cogliere la sfida a cui è chiamato l’IT in ogni azienda occorre lasciarsi alle spalle i vecchi modelli di organizzazione dei dipartimenti IT e avviare una profonda trasformazione. É arrivato il momento di sviluppare competenze specialistiche in settori come il cloud e l’implementazione di nuove architetture cloud, gli analytics, il DevOps – lo sviluppo di soluzioni integrate, collaborative, che interagiscono – e nuove soluzioni di business e mobile. Questa evoluzione nelle competenze dell’IT comporterà un vero e proprio cambiamento culturale e richiederà l’impegno dei responsabili dell’IT e di quelli incaricati di dirigere il business.
2. La scelta strategica di DevOps (Development Operations) per accelerare lo sviluppo di nuove applicazioni – Con DevOps si identifica una metodologia di sviluppo del software che coinvolge sviluppatori ed esperti di procedure, che lavorano insieme durante tutto il ciclo di progettazione per garantire più elevate prestazioni dell’infrastruttura IT. Le imprese con le prestazioni IT più elevate hanno il doppio delle possibilità di superare gli obiettivi in termini di profittabilità, quota di mercato e produttività.
3. La transizione da Data Warehouse a Data Lakes – L’analisi e la gestione dei Big Data comporta la capacità di elaborare enormi quantità di dati diversi che provengono da diverse fonti e che portano in sé diverse tipologie di informazioni. Data Lake identifica un nuovo approccio per la gestione dei dati che consente di disporre dei dati nella forma in cui sono stati originati, ma consentendone l’analisi e l’utilizzo grazie a specifiche applicazioni. Si tratta di coniugare integrità e usabilità. I tradizionali data warehouse vengono integranti all’interno dei nuovi Data Lake. Questo permette di massimizzare anche gli investimenti già fatti in precedenza per lo storage.
4. L’Information Technology controlla le piattaforme di Analytic Provisioning – I responsabili del business di ogni azienda dovranno guardare all’IT per fare investimenti relativi alle piattaforme per gli analytics e all’acquisizione di un vantaggio competitivo basato sulla capacità di creare valore dei dati; perché l’IT ha una profonda comprensione delle sfide collegate a sicurezza, rispetto della privacy e integrazione, oltre che dei livelli di servizio richiesti alle piattaforme di elaborazione delle informazioni a sostegno del business. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto allo shadow IT (l’IT che non è sotto il controllo dei dipartimenti IT delle aziende) poiché ogni business unit sarà dotata delle proprie piattaforme e applicazioni per gli analytics e creerà i propri specifici silos di dati.
B) L’IT AL SERVIZIO DELL’EFFICIENZA
5. L’era delle soluzioni convergenti – Al posto di proporre architetture che permettano alle aziende clienti di sviluppare soluzioni in grado di divenire best practise, i vendor proporranno direttamente delle best practise, dei modelli e template di riferimento che sono il frutto dello sviluppo di soluzioni convergenti. Le infrastrutture convergenti sono piattaforme più evolute, progettate per garantire una maggiore efficienza dei costi, un risparmio dei tempi e una gestione delle risorse IT più coerente.
6. I database In-memory guadagnano terreno – Il passaggio a database In-memory sarà sempre più veloce e convinto mano a mano che le organizzazioni comprenderanno e sfrutteranno l’evidente vantaggio competitivo di avere reporting e analisi disponibili in tempri sempre più veloci, in un ambiente di business che richiede una capacità di reazione in real-time. I vantaggi collegati – ad esempio – al consolidamento delle business suite di SAP con l’in-memory database HANA attraverso S/4 HANA, la possibilità di accedere a nuove soluzioni convergenti e la crescita di provider di soluzioni cloud, aiuteranno a semplificare l’IT e a facilitare la migrazione verso i database in-memory.
7. I dispositivi flash inizieranno a sostituire i dischi ad alte performance – La disponibilità di dispositivi flash multi-terabyte consentirà alle soluzioni flash di competere con i dischi ad alte prestazioni 15K RPM in termini di capacità per costo. Di conseguenza la maggioranza dei sistemi di storage implementati nel 2016 conterrà una parte di soluzioni flash che permettono di migliorare i tempi di risposta e di ridurre i costi di gestione delle performance dello storage.
C) I RESPONSABILI IT GUIDANO L’INNOVAZIONE
8. Le aziende si preparano per il Next Gen Cloud, il cloud di nuova generazione – Secondo uno studio di The Economist, le best practise che possono aiutare i responsabili di business a massimizzare le opportunità collegate al cloud includono la capacità di migliorare la scelta dei fornitori, scegliendo i giusti servizi cloud perché offrano la risposta giusta a specifiche esigenze di business, facendo un uso migliore degli integratori per connettere i servizi cloud all’infrastruttura IT esistente, e in considerazione del potenziale del cloud rispetto alla capacità di migliorare la produttività operativa e l’efficienza delle persone.
9. Le aziende che operano nel settore dell’infrastruttura IT e la disruption – Mano a mano che l’IT dovrà concentrarsi sullo sviluppo di applicazioni, sugli analytics, sull’Internet of Things, le imprese che operano solo nel segmento delle infrastrutture IT dovranno affrontare un calo dei loro fatturati e la dismissione di alcuni rami di azienda, e procedere all’acquisizione di nuove aziende o alla fusione con realtà che sono in grado di operare nel nuovo scenario per poter beneficiare di economie di scala. In ogni caso nel lungo periodo le aziende dovranno integrare l’IT con tecnologie di gestione delle operations e proporre soluzioni per l’Internet of Things che sarà in grado di fare la differenza nel prossimo futuro, in aree quali la sicurezza pubblica, i trasporti, la salute e le scienze, innanzitutto quelle in grado di migliorare la vita.
10. L’IT deve guidare la transizione verso la Terza Piattaforma – L’IT svolgerà un ruolo sempre più attivo e sarà sempre più protagonista nel guidare le imprese attraverso la trasformazione imposta dalla crescita dei social, del mobile, degli analytics e del cloud, che insieme viene identificata come Terza Piattaforma. Contrariamente all’opinione che vede l’IT non giocare più un ruolo fondamentale nelle decisioni di spese in tecnologie delle imprese, crediamo che il vero valore dell’IT consista nella sua capacità di essere fattore abilitante di tecnologie della Terza Piattaforma, per rispondere alle esigenze di business in termini di sicurezza, protezione dei dati, disponibilità, collaborazione. Se l’IT non svolge un ruolo di guida di questo processo il risultato si tradurrà in silos di informazioni e duplicazioni di processi che inibiranno la crescita del business.