Ibm ha annunciato che renderà disponibili le funzionalità di High Performance Computing (Hpc) attraverso il cloud, favorendo le aziende che si avvalgono di elaborazioni intensive e di big data. SoftLayer metterà a disposizione nuove funzionalità tramite la tecnologia di networking Infiniband per connettere tra loro server fisici (“bare metal”). Questo permetterà il trasferimento di dati fra sistemi a velocità molto elevata, consentendo alle aziende di spostare nel cloud workload tradizionalmente associati con Hpc, come quelli relativi alle esplorazioni petrolifere o agli analytics.
“Man mano che le aziende migrano verso il cloud i carichi di lavoro più pesanti, esse richiedono ai vendor di fornire performance di rete ad alta velocità per sostenerli – ha spiegato Lance Crosby, Ceo di SoftLayer –. Il nostro supporto InfiniBand aiuta non solo nella realizzazione tecnologica ma anche nella ridefinizione di come il cloud possa essere usato per risolvere problematiche aziendali complesse”.
InfiniBand è un’architettura di rete ‘industry standard’ in grado di offrire un’elevata velocità di trasferimento – fino a 56 Gbps – tra i nodi di calcolo. Equivale a trasferire dati da più di 30mila dischi Blu-ray in un solo giorno. L’architettura offre funzioni aggiuntive, che permettono di ottenere superiori livelli di affidabilità, disponibilità e funzionalità rispetto ai bus Pci legacy e altri switch e soluzioni I/O proprietarie.
Questa nuova funzionalità Hpc offre una latenza molto bassa tra i server ‘bar metal’ e i cluster privati di server con oltre centinaia nodi di calcolo, rendendola ideale per applicazioni relative alle biotecnologie, alla genomica, all’ingegneria informatica, ai servizi finanziari, alla progettazione elettronica e alle simulazioni d’estrazione (reservoir simulation). Riducendo la latenza tra i server ‘bare metal’ che compongono questi cluster privati, le aziende possono gestire grandi quantità di dati in modo più rapido, efficiente ed efficace.