Proseguono le indagini sul caso Hacking Team. La polizia postale ha passato al setaccio i computer dell’azienda per andare a caccia delle tracce dell’intrusione. In particolare sono state acquisite parti fisiche di almeno tre computer, le macchine che si presume siano state violate dall’attacco alla società milanese.
Hacking Team, considerata parte lesa all’interno del procedimento, sta collaborando con le forze dell’ordine dando anche la sua disponibilità alla Procura per la stesura di una relazione tecnica sul funzionamento delle proprie infrastrutture informatiche e le copie degli hard disk che contengono il materiale dei due sistemi informatici violati: il computer che gestisce la rete interna e il sistema di protezione VNP Sonic Wall.
Al momento gli indagati nell’inchiesta sono cinque: si tratta di ex dipendenti, già denunciati dall’amministratore delegato di Hacking Team David Vincenzetti per aver sottratto, a suo dire, il codice sorgente necessario a replicare i software di Hacking Team nel 2014. Nessuno degli indagati ha precedenti penali in Italia e pare che un sesto uomo, attualmente dipendente della società, potrebbe essere coinvolto nelle indagini in un secondo momento, anche se la società non ha presentato querela nei suoi confronti e allo stato attuale dei fatti non risultano esserci elementi a suo carico. A prescindere da questo, l’intenzione del pm Alessandro Gobbis, che si occupa del caso, è quella di riunire i due fascicoli di inchiesta a carico degli ex dipendenti così che oltre che per violazione informatica e del segreto industriale gli indagati potrebbero dover rispondere anche di patteggiamento.
Due degli indagati saranno sentiti dal pm domani su loro espressa richiesta: si tratta di Mostapha Maana e Guido Landi. Gli altri indagati sono invece Velasco Alejandro, Woon Serge e Alberto Pelliccione. Ad eccezione di Woon, tutti gli altri avrebbero aperte con Hacking Team delle cause civili relative a controversie economiche sui loro compensi quando erano dipendenti della società.
Intanto resta aperta anche un’altra pista. Molte voci, tra cui quella autorevole di John McAfee, attribuiscono l’attacco ad Hacking Team allo stesso pirata informatico che lo scorso ha colpito FinFisher.