Perché i CIO non sempre riescono a soddisfare alcuni requisiti fondamentali delle imprese? La questione è abbastanza complessa ma una risposta più o meno precisa arriva da una ricerca condotta tra 200 CIO di tutto il mondo da Brocade. Secondo la survey i principali responsabili di questa mancata soddisfazione sono i problemi infrastrutturali.
Il 75% dei CIO ha infatti affermato che la propria rete rappresenta un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi dell’azienda, confessando che si tratta di un problema “significativo”.
La crescita continua delle nuove tecnologie richiede una radicale rinascita dei dipartimenti It, portando i responsabili It a sviluppare la necessità di comprendere e beneficiare delle opportunità offerte dal New IP.
“Oggi più che mai, il CIO riveste un ruolo fondamentale nel consigliare amministrazione e senior management sugli investimenti di business strategici, ma le infrastrutture legacy rappresentano un grave ostacolo che impedisce alle aziende di sviluppare agilità e innovazione – spiega Ken Cheng, CTO e Senior VP of Corporate Development and Emerging Business di Brocade -. Il New IP è un’opportunità per affrontare questi problemi, consentendo il raggiungimento degli obiettivi aziendali”.
Dall’indagine emerge chiaramente che essere un CIO oggi non è semplice: la loro principale responsabilità, allo stato attuale delle cose, è investita nel mantenimento in funzione dei sistemi esistenti. Più della metà degli intervistati passa oltre il 50% del proprio tempo a risolvere i problemi e cita i downtime e la disponibilità di rete tra le motivazioni più comuni.
Le preoccupazioni principali dei CIO sembrerebbero invece essere la sicurezza e la rapida implementazione e accesso a nuove applicazioni e servizi, rispetto a big data e analytics, comunicazione, collaborazione o conformità normativa.
Relativamente ai problemi tecnologici i CIO si lamentano delle piattaforme operative (Oracle, SAP), dell’aggiornamento/espansione dei data center, della sicurezza e dell’upgrade/espansione delle reti.
Il 40% dei CIO afferma inoltre di essere preoccupato per la scelta dei fornitori adeguati per conseguire i risultati attesi dall’azienda.
Per quanto riguarda il cloud il sondaggio rivela che la “nuvola” è ormai un dato di fatto per quasi tutte le organizzazioni (90%). Più di un terzo degli intervistati sostiene che adottare il cloud senza coinvolgere l’It non è consentito, anche se questo avviene o potrebbe avvenire, tanto che per l’83% dei CIO l’adozione di servizi cloud senza il coinvolgimento dell’It aumenterà, con il sorgere di preoccupazioni relative alla sicurezza del proprio lavoro.
Cresce nei CIO anche la preoccupazione relativa al proprio ruolo: i maggiori timori (79%) sono indirizzati alla fornitura di nuovi servizi a supporto della crescita aziendale, mentre il 77% alla fornitura di migliori strumenti analytics e data mining.
Il 68% è impegnato a migliorare la fornitura di servizi, mentre la stessa percentuale indica la rapida implementazione di nuove applicazioni come rilevante.
Una delle preoccupazioni più grandi resta infine, neanche a dirlo, il problema della riduzione delle spese operative dell’azienda (65%).