A cura di
Rodolfo Falcone, Country Manager, CommVault Italia
Il ruolo del CIO è cambiato in maniera significativa negli ultimi 10 anni. Nell’era di cloud computing, big data e di una crescente presenza di dispositivi mobili, il modo in cui l’organizzazione interagisce con l’IT è molto diverso.
Secondo Gartner, l’ultimo decennio ha visto l’IT cambiare passando dal dipartimento che si occupa di tecnologia a supporto del business, a un’era in cui il CIO svolge un ruolo sempre più importante nella realizzazione del vantaggio competitivo. La società di ricerche afferma che, “In passato, il CIO si occupava principalmente di gestire le attività IT. In futuro, dovrà garantire che l’azienda, nel suo complesso, ottenga valore strategico dall’uso di tecnologia e informazione”.
Un componente chiave di questo nuovo ruolo del CIO è la capacità di incoraggiare in modo proattivo il business ad abbracciare l’innovazione in un momento di trasformazione cruciale che sta dando luogo a cambiamenti e preoccupazioni significativi. Come può un’azienda sfruttare nuovi modelli di social network, la banda larga onnipresente e uno storage illimitato? Quale è il modo migliore di utilizzare la gamma di nuovi dispositivi per migliorare produttività e performance – sia all’interno dell’azienda che tramite la collaborazione con i partner? Come può un’organizzazione guidata dai dati condividerli e garantirne l’accesso self-service da parte di ogni dipendente? E, come è possibile ottenere innovazione e collaborazione senza compromettere i requisiti essenziali di conformità? Un aspetto è evidente: la prossima generazione di business digitale è completamente dipendente e abilitata da un accesso in tempo reale ovunque ci si trovi a informazioni di qualità. Le imprese non possono ottenere innovazione e vantaggio competitivo senza l’IT, ma per comprenderne appieno il potenziale e le opportunità è necessario avere una vista completa, accurata ed end to end di informazioni e processi aziendali.
Promuovere il cambiamento
Il CIO si trova in una posizione eccellente per identificare e creare valore dalle sinergie aziendali. Ma prima di poter proporre idee di innovazione che assicurino un vantaggio competitivo, è necessario disporre della corretta infrastruttura dati sottostante.
In passato, l’IT stava facendo bene il suo lavoro se i sistemi funzionavano, i backup venivano effettuati in tempo e i dati archiviati in modo sicuro su disco. Gradualmente questa situazione si è evoluta in una strategia centralizzata che sfruttava uno storage più sofisticato ed efficiente per migrare i dati verso una location centrale e imporre un maggiore controllo.
Oggi questo non è più sufficiente: l’IT deve garantire a tutti gli utenti finali – e sempre più spesso anche ai business partner – non solo l’accesso efficiente ai dati ma anche la possibilità di collaborare in tempo reale con tali informazioni.
I dati nel cloud
La necessità di accedere in tempo reale alle informazioni tramite una gamma infinita di dispositivi diversi, associata all’esigenza di innovazione, cambia l’enfasi per il CIO e il dipartimento IT. Per quest’ultimo è ormai essenziale tralasciare gli aspetti base di hardware, software e supporto per concentrarsi sul loro sfruttamento al fine di assicurare valore.
E’ quindi fondamentale implementare un modello di data management che non richiede costantemente risorse IT. Le aziende che dipendono da un numero significativo di persone per mantenere e gestire l’infrastruttura dati faranno fatica a evolversi per passare dal supporto quotidiano delle esigenze di business all’innovazione.
Semplificare l’infrastruttura dati – e ridurre la dipendenza dal personale IT – libera budget da spendere per offrire reale valore. Ne risulta che un componente sempre più importante di questa strategia di data management è lo spostamento di informazioni aziendali dall’on premise al cloud – e garantirne un accesso sicuro da qualunque location.
Fare questo passo non solo riduce i costi IT interni, ma sfrutta la soluzione dedicata di una terza parte per fornire le molteplici copie di dati richieste, svariati failover switch e numerose connessioni a Internet.
Decisioni difficili
Un modello cloud offre inoltre quell’accesso anytime anywhere ai dati che gli utenti oggi richiedono. Tuttavia, non è un passo semplice. Non è certamente una mossa pratica quella di spostare tutti i dati aziendali sul cloud contemporaneamente. Le imprese devo adottare un approccio a più fasi alla migrazione – e considerarne l’impatto sugli utenti finali.
Nonostante i dati basati su cloud semplifichino l’implementazione di nuove applicazioni per utenti remoti che si avvalgono di svariati device, è fondamentale farlo in modo trasparente. Per evitare di incorrere in significativi requisiti di supporto e perdere il valore del modello, il business non deve adottare alcuna tecnologia end-user che necessiti di gestione. Come indicato da Gartner, “A ogni sostituzione e decisione di upgrade, [il CIO dovrebbe] valutare le preferenze che richiedono minori attività di management e intervento”.
Tuttavia, molte organizzazioni non sono assolutamente in grado di fare questo passo per via dell’inflessibilità dell’attuale infrastruttura di data management che non è in grado di supportare contemporaneamente dati on premise e nel cloud. In effetti, una delle principali difficoltà che i CIO devono affrontare è accettare l’esigenza di cambiare strategia e tecnologia – spesso molto prima che sia necessario un technology refresh.
La realtà è che la seconda ondata del digitale, associata alla richiesta all’IT di offrire valore misurabile, significa che alcune decisioni prese anche solo 24 mesi fa non sono più adeguate.
Conclusioni
Dieci anni fa il CIO era reattivo; rispondeva alle richieste del business per definire una strategia on-going. Oggi il suo ruolo è molto cambiato: un CIO di successo adotta sempre più spesso un approccio consulenziale, interagendo ed educando il business per dimostrare le opportunità di differenziazione offerte dall’economia digitale.
Per il CIO questo significa affrontare nuove sfide – dall’identificazione e implementazione di tecnologie che possono soddisfare tute le esigenze aziendali presenti e future, alla presentazione del valore di tali tecnologie al business e, sempre più spesso, ai partner per incoraggiare un utilizzo più esteso dei dati aziendali come asset competitivo.
Alla base di questo nuovo ruolo vi sono le informazioni: la creazione e lo sfruttamento degli asset rappresentano componenti vitali dell’innovazione digitale. Per portare queste nuove idee di differenziazione competitiva al management, il CIO deve prima disporre di una vista olistica di informazioni e processi sull’impresa estesa e garantire che la corretta infrastruttura dati sia in essere per offrire quel modello informativo anytime, anywhere.