Si chiude l’era del Datagate per gli Stati Uniti d’America. Iniziata all’indomani dell’11 settembre ora lo stop arriva con l’approvazione da parte del Senato del Freedom Act, la legge che limita la sorveglianza elettronica delle comunicazioni telefoniche degli americani da parte della National Security Agency (NSA).
Entusiasta la reazione di Barack Obama, che ha immediatamente cinguettato su Twitter la sua felicità per l’approvazione della legge, affermando che “protegge le libertà civili e la nostra sicurezza nazionale. La firmerò non appena la riceverò”. Parola mantenuta dal momento che già dopo pochissime ore il testo è stato firmato dal presidente.
Lo US Freedom Act è una legge che toglie alla NSA la possibilità di raccogliere indistintamente i dati telefonici di milioni di americani e di conservarli nel suo database, un potere che l’autorità si era arrogata grazie al Patriot Act, una legge voluta da George W. Bush dopo gli attacchi alle Twin Tower e al Pentagono, che però è in parte scaduta il 31 maggio.
La nuova legge chiederà alle compagnie telefoniche di raccogliere sì e immagazzinare i ‘metadata’ proprio come facevano fino ad oggi, ma anziché girare i dati alle agenzie governative ora queste informazioni saranno tenute segrete dalle società, a meno che non arrivi una richiesta esplicita da parte del governo, approvata dal Tribunale di sorveglianza dell’intelligence straniera degli Stati Uniti.