Dimension Data, specialista di soluzioni IT e fornitore di servizi da 6 miliardi di dollari, ha annunciato il proprio End-user Computing Development Model (EUCDM), uno strumento di consulenza che aiuta le organizzazioni a comprendere meglio l’end-user computing, l’impatto che avrà sulle proprie attività ICT e le migliori modalità di implementazione.
Il modello di Dimension Data si compone di una serie di strumenti pratici per valutare e confrontare le competenze e le capacità delle organizzazioni in ambito end-user computing rispetto a diversi criteri operativi e strategici. La definizione della maturità di un’azienda nei confronti dell’end-user computing si realizza analizzando sei aree principali: utenti, applicazioni, eccellenza operativa, dispositivi, infrastruttura e sicurezza.
Sulla base di quanto affermato da Nadeem Ahmad, Global Technology Director di Dimension Data: “Nell’odierno ambiente di lavoro frenetico dove i dipendenti stanno utilizzando contemporaneamente più dispositivi con differenti capacità, sistemi operativi e modelli di sicurezza, le organizzazioni stanno subendo sempre più pressioni per cambiare il proprio approccio all’end-user computing.”
In aggiunta Nadeem Ahmad sottolinea: “I nostri esperti hanno investito molto tempo ad aiutare le organizzazioni a comprendere la propria maturità attuale di end-user computing così come le esigenze future e ad identificare le discrepanze tra lo stato reale e quello desiderato al fine di definire specifiche roadmap di soluzioni. Il reale valore offerto dall’end-user computing sta proprio nel riuscire a implementarlo in modo innovativo per raggiungere gli specifici risultati sia di business sia personali”.