In linea con l’immagine dei brand che rappresentano, le applicazioni delle maison del lusso devono essere impeccabili: senza difetti e soprattutto facili da usare e veloci. La buona notizia è che possono trarre vantaggio dalle best practice adottate dai loro colleghi dell’e-commerce.
In effetti, secondo il Digital Luxury Experience 2015, la quarta edizione dell’indagine realizzata da Fondazione Altagamma e McKinsey sull’impatto che il digitale e l’e-commerce hanno sull’esperienza di acquisto del consumatore globale di prodotti di alta gamma, le vendite digitali nel mondo del luxury oggi rappresentano meno del 10% del fatturato totale del settore, ma hanno un tasso di crescita due volte maggiore rispetto alle vendite in negozio.
Quattro acquisti su dieci sono influenzati dal mondo digitale, che genera direttamente il 13% delle vendite offline. Più della metà delle ricerche viene effettuata attraverso un dispositivo mobile e, inoltre, le previsioni stimano entro il 2020 che almeno il 12% degli acquisiti di personal luxury goods sarà effettuato attraverso i canali digitali.
La nuova sfida: Internet come in negozio
L’obiettivo delle maison del lusso è estremamente ambizioso perché l’esperienza utente nello shopping online dei prodotti di alta gamma è profondamente diversa. Per le aziende la sfida sempre più impegnativa è riuscire a riprodurre su Internet la magica atmosfera che si percepisce in negozio. La diffusione di smartphone e tablet e l’ampio utilizzo degli strumenti di condivisione, inoltre, contribuisce ad accrescere le aspettative dei clienti del lusso in ambito digitale.
Si tratta di uno scenario estremamente complesso che le aziende del luxury possono affrontare avvalendosi di alcune best practice conseguite dai leader dell’e-commerce, tra queste:
1. Privilegiare un’applicazione stabile e veloce anziché introdurre sempre nuove funzionalità; questo è ciò che desiderano gli utenti!
2. Seguire il 100% delle transazioni, quindi sapere in qualsiasi momento se determinate visite vengono interrotte. E nel caso accada, comprendere rapidamente se si tratta di un problema di prestazioni o di un errore.
3. Industrializzare la diagnostica dei malfunzionamenti e mettere in contatto fra loro i vari team responsabili delle attività operative, dello sviluppo e della gestione commerciale.
In concreto, che cosa può fare Dynatrace?
Dynatrace ottimizza le performance e il funzionamento delle applicazioni in modo continuo, permettendo una concreta collaborazione fra il Business (marketing, digital owner, Line of Business) e l’It (sviluppo/test/produzione). Unica tecnologia sul mercato concepita per fornire analisi contestuali sull’intero ciclo di vita dell’applicazione, offre una visibilità dettagliata rispetto ai tassi di soddisfazione degli utenti e genera automaticamente la mappa dei flussi, evidenziando le cause degli errori o dei rallentamenti.
Dynatrace è in grado di fornire un’analisi trasversale, a partire dal primo clic dell’utente fino al database fornendo così la visibilità necessaria per affrontare in modo proattivo i problemi e risolvere in anticipo i potenziali degradi, ancora prima che si ripercuotano sull’esperienza degli utenti.
L’approccio Dynatrace consente, quindi di introdurre un nuovo paradigma di valore: creare una oggettiva e consistente collaborazione tra i team It dedicati allo sviluppo e alle operation e il responsabili del business. Oggi queste tre organizzazioni sfruttano dati e metriche differenti, ma solo con una visione unica e automatizzata delle performance basata sul dato oggettivo e personalizzata, portano offrire agli utenti delle esperienze di acquisto online che superano le loro aspettative, in qualsiasi momento e con una qualità più elevata che mai.