[section_title title=Data Management: parte uno]
Oggi viviamo in un mondo in cui l’interazione tra dati e persone cambia velocemente e, tendenzialmente, lo fa in meglio. Ognuno si esprime attraverso il proprio lavoro: la concezione che sia esclusivamente un piccolo gruppo a prendere tutte le decisioni all’interno dell’aziende è ormai superata. Il processo decisionale, infatti, è ormai ben distribuito all’interno dell’organizzazione e queste ‘micro decisioni’ sono fondamentali per il successo del business nella sua globalità. “I potenziali benefici ottenuti in questo modo vengono amplificati quando si consente a più persone di utilizzare strumenti di data discovery self-service per esplorare i dati e collaborare sui risultati”, ha dichiarato Donald Farmer, Vice President of Innovation and Design di Qlik.
In questo scenario proprio Qlik, specialista nella data discovery, ha analizzato i trend che interessano il settore della Business Intelligence (BI) nel 2015.
1. La maggior parte delle aziende parlerà di Big Data, ma senza utilizzarli
Ci sono opportunità reali per le aziende che decidono di sfruttare i Big Data. Nella maggior parte dei casi però, i dipartimenti IT non hanno le competenze o il tempo necessario per implementare nuove infrastrutture, mentre la maggior parte dei manager ha solo una vaga idea delle potenzialità dei Big Data. Quello che quasi tutti conoscono invece è l’utilizzo di questi ultimi nella “massimizzazione dei social media”. Le aziende infatti, con gli strumenti per l’analisi del sentiment o per la connessione dei canali social, possono ottenere ottimi risultati. Integrare le informazioni ottenute dai social media all’interno delle indagini analitiche esistenti può portare a grandi risultati ed è anche relativamente semplice.
Questo non significa che non stiamo facendo grandi passi avanti verso i Big Data; ma è importante impegnarsi per acquisire competenze ed esperienza, anche se per il momento le aziende non si sentono pronte ad abbandonare i vecchi database.
2. La visualizzazione convincerà più delle parole
Se ‘Big Data’ è la parola chiave del 2014, ‘visualizzazione’ non è da meno. Il problema è che spesso le visualizzazioni sono talmente convincenti da portare subito a prendere la decisione in questione. In questo modo rischiamo di mostrare meno argomentazioni per chiarire agli altri qualcosa che per noi è già evidente. Oltretutto vengono meno anche la conversazione e il confronto e si riduce la nostra abilità nel trovare la strada giusta per risolvere la questione.
La soluzione migliore è evitare quegli strumenti che offrono solo grafici da presentare o condividere, a favore di strumenti interattivi ed esplorativi. Nessuno all’interno dell’organizzazione dovrebbe essere l’ “utente finale”, ma tutti dovrebbero avere l’opportunità di apportare il proprio contributo.
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