Negli ultimi anni, insieme alla rapida evoluzione del mondo digitale, le aziende hanno visto crescere i pericoli da fronteggiare sul piano della sicurezza informatica. Nel corso degli anni, siamo passati da crimini informatici messi in atto per puro divertimento allo sviluppo di malware realizzati per causare un danno economico alle malcapitate vittime.
“Alla luce della rapida evoluzione in ambito digitale, le aziende per garantirsi un adeguato livello di sicurezza devono valutare meglio i rischi di questo nuovo scenario che riguarda la fruibilità dei servizi e prodotti tecnologici” sottolinea Paolo Salin, Country Director di Kroll Ontrack Italia. “La tecnologia può essere un’arma a doppio taglio: più connessi siamo, più possibilità esistono che qualcuno possa approfittarne”.
In quest’ottica Kroll Ontrack fornisce una sintesi delle nuove sfide che animeranno il mercato della sicurezza nell’immediato futuro.
Dispositivi mobili: in breve tempo la domanda di soluzioni di sicurezza per i dispositivi mobili aumenterà in modo esponenziale. Gli hacker hanno già dato ampia dimostrazione delle loro capacità di scovare le vulnerabilità dei sistemi. L’incremento dell’uso dei pagamenti elettronici attraverso i dispositivi mobili sarà un’ulteriore opportunità ghiotta per il cybercrime.
Internet of things (IoT): questa non è più una tendenza, ma una realtà. L’organizzazione e la gestione della nostra vita ruoterà sempre di più intorno ad oggetti connessi tra di loro. La registrazione di dati che ci riguardano e lo scambio di essi possono diventare un punto di attrazione e un facile target per i cybercriminali.
Crime as a service (Caas): “Si sta assistendo a una nuova era nella quale la differenza tra hacker “professionisti” e quelli “amatoriali” si sta sempre più assottigliando” fa notare Salin. Il malware comincia ad essere venduto come un vero e proprio servizio che una persona, senza nessuna conoscenza informatica, può usare a fini estorsivi. Stanno fiorendo forum e piattaforme e-commerce nella Deep Web (web invisibile) per la compravendita di tool generando un business il quale modello ricalca quello tipicamente legale (commerciali a disposizione, servizi di assistenza al cliente, garanzie sul venduto etc). “Il più facile accesso e utilizzo dei codici maligni, anche da parte di mani meno esperte, implicheranno inevitabilmente un aumento considerevole degli attacchi informatici” afferma Salin.
Tenuto conto del contesto nel quale ci troviamo, secondo Kroll Ontrack diventa cruciale l’aspetto che riguarda il comportamento dell’utente. “Le persone, così come le aziende, sono pressoché ignare dei reali rischi che corrono e l’impatto che possono avere sia dal punto di vista economico che della perdita dei dati. La recente storia del fenomeno di cryptoloker, il ransomware che cripta i dati della vittima richiedendo un riscatto per decriptazione, insegna come sia incredibilmente semplice in pochi istanti compromettere l’accesso alle informazioni e come la prevenzione debba essere un obiettivo a cui tendere per evitare la perdita o l’uso fraudolento dei dati personali”, conclude Salin.