Creare nel mercato italiano la consapevolezza che i rischi di natura informatica sono un problema concreto e attuale che interessa non solo le majors, ma tutte le piccole e medie imprese e i professionisti che costituiscono il tessuto economico del nostro Paese. Si è svolto con questo obiettivo a Milano il convegno dal titolo “Cyber Risks. Lo scenario internazionale, i profili giuridici e la risposta assicurativa di DUAL” che ha richiamato più di 300 partecipanti, tra intermediari, giornalisti e stakeholder.
Il costo globale del cyber crime ammonta a 12 miliardi di dollari annui (dati Interpol), un 78% in più rispetto al 2009, con un incremento del 130% del tempo necessario per risolvere il problema. Le previsioni per i prossimi sei anni parlano di un totale di perdite stimate fino a 3 mila miliardi di dollari con un 43% dei costi totali che deriva dal furto di dati.
Le identità violate sono circa 550 milioni, il 62% in più rispetto al 2013, e il 36% di queste genera danni per i processi ed il business.
In Europa il costo stimato del cyber crime si aggira intorno ai 750 miliardi di euro annui (dati Interpol), con 150 mila posti di lavoro persi.
Anche in Italia il cyber crime costa caro: si parla di circa 8,5 miliardi di dollari (0,6 del PIL) fra danni diretti, di immagine e reputazionali, costi di recovery e perdita di opportunità di business.
L’80% delle PMI sono state attaccate e di queste il 22% ha dichiarato un crollo del fatturato; il 38% un’interruzione del sistema produttivo (DoS – accesso negato); il 36% di ritardi nello sviluppo del prodotto, per un totale di 9 miliardi di dollari di perdite.
Nonostante questi numeri allarmanti l’80% dei manager italiani non considera il cyber crime un danno economico e circa il 60% non ha piena consapevolezza di cosa sia.
Nel corso dell’evento esperti del mondo accademico, legale, sottoscrittivo e di gestione dei sinistri sono saliti in cattedra per fornire ai partecipanti strumenti e conoscenze trasversali per capire l’effettiva portata del fenomeno, le implicazioni in termini giuridici e il potenziale impatto sul business a livello economico-produttivo e reputazionale. Un punto fondamentale visto che spesso le piccole aziende sono dotate di meno strumenti di protezione del rischio rispetto alle grandi realtà e sono meno attrezzati per far fronte alle conseguenze di un attacco informatico che possono essere molto importanti come interrompere la continuità produttiva, causare un danno di immagine e notevoli problemi a livello gestionale e di comunicazione, come ci spiegano in maniera abbastanza chiara i dati presi in esame poco sopra.
Proprio per questo, la nuova polizza DUAL Cyber unisce agli aspetti risarcitori (per i danni causati a terzi) e indennitari (per i danni occorsi all’assicurato), un fondamentale contenuto di servizio: la gestione a 360 gradi del sinistro attraverso la consulenza specialistica – 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno – di esperti informatici, legali, di comunicazione e gestione della crisi.
“Il valore sociale e culturale di questa operazione risiede anche e soprattutto nel fatto di rendere la copertura accessibile a livello mass market, ovvero nel permettere a chi è più indifeso rispetto a questa tipologia di rischi di accedere ad una soluzione completa, all risks & all inclusive, ad un costo fortemente competitivo – commenta Maurizio Ghilosso, amministratore delegato di DUAL Italia –. Un aspetto particolarmente importante anche per la nostra rete di intermediari che potrà offrire ai propri clienti un prodotto con un alto valore aggiunto in termini di assistenza e consulenza”.