Si torna a respirare aria da guerra fredda tra Stati Uniti e Russia dopo che la CNN ha rivelato che hacker sovietici si sarebbero spinti fino ad arrivare alla Casa Bianca, il cuore del potere pulsante degli Stati Uniti d’America e di tutto il mondo Occidentale.
La “cyber intrusione” risalirebbe a qualche mese fa e sebbene non vi sia ancora la certezza che la responsabilità sia imputabile a gruppi di hacker russi, le indiscrezioni trapelate dall’emittente televisiva statunitese, che citano fonti dell’amministrazione informate su indagini già in corso, lasciano adito a davvero pochi dubbi.
La violazione sarebbe avvenuta passando tramite uno degli account del Dipartimento di Stato, usato come trampolino per hackerare anche il sistema della Casa Bianca ottenendo così accesso ad informazioni non classificate, ma non per questo prive di importanza.
Tra il materiale entrato in possesso del gruppo criminale anche l’agenda aggiornata in tempo reale degli impegni del Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama.
Intanto dalla White House arrivano le prime reazioni, volte alla minimizzazione dell’accaduto. Il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca nega il tutto: “Non crediamo che i sistemi siano stati compromessi”. La stessa Presidenza americana riferisce che la storia raccontata dalla CNN “non riferisce di un nuovo incidente” ma ritorna a puntare l’attenzione su “attività preoccupanti” ma già rese note lo scorso ottobre. L’attribuzione della responsabilità dell’attacco ad hacker russi riconducibili al governo di Mosca, per il governo americano, sarebbe quindi da attribuire alla CNN.