Ne avevamo già parlato qui, ma il progetto di un unico sistema BMS – Building Management System messo a punto da MTech Engineering sfruttando a fondo le potenzialità della piattaforma software Ignition (distribuita in Italia da EFA Automazione) merita un approfondimento.
Lo ha messo a punto la società che, con un comunicato stampa congiunto con Aruba, ha reso noti i dettagli di una success story che, poche settimane fa, si è vista aggiudicare il Firebrand Award 2019 all’ICC – Ignition Community Conference di Folsom, in California. Qui, il sistema innovativo per il monitoraggio e controllo in tempo reale del nuovo Global Cloud Data Center di Aruba è stato giudicato come “la migliore e più innovativa applicazione in ambito BMS Building Management System”.
Nello specifico, il progetto “Building Management at Largest Data Center Campus in Italy” presentato da MTech Engineering ha permesso ad Aruba di disporre di un datacenter progettato per offrire servizi di co-location “su misura” per i suoi grandi clienti, sia italiani che internazionali. L’esigenza era quella di disporre di un sistema mediante il quale controllare in maniera integrata e per mezzo di un singolo sistema BMS tutta l’infrastruttura tecnologica.
Un progetto da 124.000 tag
Con circa 124.000 tag, 190 sinottici, una trentina di client attivi ogni giorno, 4 terminali dedicati in sala controllo, circa 50.000 allarmi monitorati, oltre 250 dispositivi installati sul campo e un database storico da 15 miliardi di record per la registrazione di 40.000 tag da conservare per 2 anni e partizionare settimanalmente, la portata progettuale si è subito dimostrata notevole.
Per risolvere queste esigenze MTech Engineering, system integrator che da oltre 14 anni si occupa di sistemi di automazione nei più svariati ambiti e che è partner di EFA Automazione, ha scelto Ignition, piattaforma software Scada/MES di Inductive Automation dedicata alle applicazioni avan- zate di gestione e supervisione della produzione.
Tra le caratteristiche di Ignition che si sono dimostrate vincenti per il successo del progetto del nuovo Campus Data Center di Aruba di Ponte San Pietro (BG), rientrano senza dubbio la disponibilità di UDT (User Defined Tags) per agevolare lo sviluppo delle applicazioni, la grande semplicità di approccio progettuale, la capacità di raccogliere i dati in modo estremamente affidabile e, soprattutto, la completa scalabilità.
Questo permette di implementare progetti da pochi tag fino a centinaia di migliaia di tag in modo completamente scalabile e senza la necessità di effettuare alcun upgrade di piattaforma, quindi con costi certi fin dall’inizio e inferiori rispetto a qualsiasi altra soluzione Scada “tradizionale”.
In aggiunta a queste caratteristiche, l’architettura ba- sata su Ignition quale piattaforma BMS permette ad Aruba di non interrompere i servizi in caso di manu- tenzione e/o upgrading del sistema, garantendo così la massima business continuity.
I benefici della piattaforma installata
Da qui un costo certo ed estremamente competitivo, per una pianificazione dei costi chiara e certa, ma anche un ambiente di sviluppo user friendly, la possibilità di integrare sistemi di terze parti in modo completamente open, nonché l’apertura verso tecnologie standard.
Inoltre, le tecnologie utilizzate sono totalmente cross platform e cross server, con la possibilità di ampliare il sistema mantenendo la stessa piattaforma software e la garanzia di una business continuity durante le operazioni di manutenzione e/o upgrading.
Limitless in tutti i sensi
Come riferito in una nota ufficiale da Alessandro Bruschini, Infrastructure Manager di Aruba: «Una struttura di questo genere – per certificazioni e per tipologia di clienti – non può mai fallire. Deve garantire un uptime costante al 100%. Vista la grande quantità di impianti e la disomogeneità degli stessi, la sfida è stata quella di trovare uno strumento adeguato a gestire in tempo reale migliaia di dati e decine di migliaia di eventi con interfacce utente ottimali. Qualsiasi evento, anche banale, ancora prima che succeda un problema, deve essere visualizzato, monitorato, registrato. Ora tutto questo avviene tramite lo strumento di supervisione (BMS), che è in grado di comunicare con ogni device presente all’interno del datacenter e di consentire la gestione di eventuali manovre che devono essere fatte sia in modo automatico che manuale. Nelle valutazioni sulla soluzione da adottare per il BMS abbiamo dovuto tenere in considerazione una grande quantità di fattori. E, allo stesso tempo, la possibilità di consentire l’accesso multiclient, ovvero a più operatori in contemporanea. Non ultimo, la possibilità di apportare modifiche, implementazioni e aggiornamenti al BMS in tempo reale, senza interrompere il monitoraggio della struttura».
Per Massimo Tribolati, founder e CEO di MTech Engineering: «Insieme alla progettazione di Aruba, fin da subito abbiamo capito le complessità che avremmo incontrato nella realizzazione di questo sistema, a cominciare dalla difficoltà di raccogliere un numero elevatissimo di informazioni da un numero altrettanto ingente di device distribuiti all’interno del datacenter. Inoltre, dovevamo rendere disponibili queste informazioni a un numero elevatissimo di client in contemporanea. E soprattutto avere un sistema aperto dal punto di vista dell’espandibilità e nella connessione verso altri sistemi di terze parti».
I prossimi step
Il prossimo passo dello sviluppo della soluzione Ignition per il datacenter di Aruba sarà l’integrazione del nuovo modulo di visualizzazione disponibile dalla versione 8: Perspective. Perspective ha impressionato subito sia gli sviluppatori che Aruba per l’estrema flessibilità che offre nella gestione sia dal browser desktop che da mobile.
Questo approccio apre nuove prospettive dal punto di vista della gestione.