Il settore delle criptovalute ha avuto negli ultimi anni una grande importanza nel lavoro degli investitori in tutto il mondo, compresa l’Italia. Tutto nasce con Bitcoin, nel 2009. Ripercorriamo la storia di come una moneta digitale ha iniziato a cambiare l’economia.
Infatti, ancora oggi, nonostante gli scossoni subiti da questo settore, molte persone ci credono e vogliono sapere dove comprare bitcoin. Però siamo convinti che sapere la sua genesi possa essere utile per comprendere meglio la portata del fenomeno.
La prima tappa è datata 1987, anno durante il quale viene fuori la prima forma di transazione anonima per mezzo di protocolli crittografici con Digicash. Quest’ultima era una piattaforma fondata da David Chaum che utilizzava nel suo percorso protocolli crittografici molto simili alla crittografia che è di moda in questo momento storico e cioè chiavi pubbliche e private come quelle sfruttate da Bitcoin.
Ma nonostante fosse innovativa e moderna dichiarò bancarotta meno di 10 anni dopo per colpa di una crescita scarsa degli utenti forse perché il mercato non era ancora pronto.
Un altro momento importante per il settore si verificò verso il 1998 e cioè quando l’informatico Nick Szabo decise di attivare un sistema decentralizzato digitale per mezzo di una valuta chiamata Bit Gold.
Ora andremo a vedere altre tappe importanti dell’ascesa di Bitcoin, che negli ultimi anni non ha vissuto momenti facili: ecco perché molti pensano che ci vorrebbe un grande rinnovamento come è successo per altre realtà anche dell’ambito tecnologico come il cloud
Ovviamente sono due cose diverse ma hanno in comune l’impatto che hanno avuto nei loro rispettivi settori.
Le tappe della storia di Bitcoin, dal 2009 ad oggi
Nella ascesa di Bitcoin, che ha reso ricche tante persone, sono stati fondamentali altri momenti.
Il primo è stato il rilascio del whitepaper ad opera di Satoshi Nakamoto nell’ottobre del 2008.
Il 2 gennaio 2009 nasce ufficialmente BTC con il genesis block, ovvero l’avvio della blockchain di Bitcoin, ancora da parte di Satoshi Nakamoto.
Satoshi Nakamoto è uno pseudonimo: l’identità del vero fondatore di Bitcoin resta tuttora sconosciuta.
A lui si deve il merito di aver sviluppato Bitcoin come valuta adatta alle transazioni peer to peer, eliminando al contempo la necessità di intermediari e banche centrali di operare in tal senso.
Negli anni Bitcoin è diventato oggetto di transazioni commerciali. Resterà celebre quella del 22 maggio 2010 con cui Laszlo Hanyecz pagò due pizze ben 10.000 BTC. All’epoca BTC valeva pochi centesimi.
Con il trascorrere del tempo il suo prezzo è cresciuto attirando l’attenzione di una community di sostenitori e di investitori retail. Il suo andamento è diventato ciclico e legato agli “halving” cioè al dimezzamento del premio per i miner, coloro che producono BTC e che per questo ottengono una ricompensa.
Negli anni si sono susseguiti tre halving di Bitcoin, nel 2012, nel 2016 e nel 2020. Ogni anno ha portato ad un nuovo record di prezzo: 1.200 dollari nel 2013, 20.000 dollari nel 2017, 69.000 dollari nel 2021.
E adesso? Adesso Bitcoin è in una fase “bearish”. Dal picco di novembre 2021 ha perso circa il 70%. Il tutto in attesa del prossimo halving, nel 2024.
Nel frattempo è diventato molto di più di un mezzo di pagamento peer to peer per il quale era stato concepito da Satoshi Nakamoto.
Oggi BTC è usato molto di più come mezzo di investimento, o meglio, riserva di valore, che come moneta di scambio. Per alcuni è l’oro digitale.
Ma soprattutto, ha conquistato anche i grandi nomi della finanza e non è più solo uno strumento utilizzato dagli investitori retail.
Adesso il suo futuro è legato ad una ripresa del prezzo. Per alcuni il recente crollo di valore dimostra che la bolla è scoppiata. Per altri non è che un passo indietro per prendere la rincorsa verso vette ancora più elevate. Non resta che attendere.