Con una tendenza ormai costante, gli autori di attacchi APT (Advanced Persistent Threat) cercano di agire in modo più furtivo, per eludere le possibilità di rilevamento.
È quanto evidenziato da Kaspersky nell’ultimo report trimestrale di threat intelligence dedicato alle attività APT in tutto il mondo e riferito ai mesi luglio-agosto-settembre 2019.
I risultati inerenti il suo report trimestrale dedicato ai trend degli attacchi APT rilevano che, nel terzo trimestre di quest’anno, c’è stata una tendenza alla diversificazione per quanto riguarda i set di strumenti malevoli utilizzati negli Advanced Persistent Threat in tutto il mondo.
I cambiamenti più significativi sono stati messi in atto dai seguenti gruppi APT:
- Turla (conosciuto anche come Venomous Bear, Uroburos e Waterburos) ha apportato modifiche significative al suo set di strumenti. Indagando sulla sua attività malevola in Asia centrale, Kaspersky ha identificato una nuova backdoor che sarebbe stata attribuita, con un certo grado di certezza, a questo gruppo APT. Il malware, chiamato “Tunnus” è una backdoor .NET-based che può eseguire comandi o eseguire azioni relative ai file su un sistema infetto e inviare poi i risultati ai suoi server di comando e controllo. Finora, l’infrastruttura è stata costruita compromettendo siti che utilizzano versioni di WordPress vulnerabili. Secondo l’analisi della telemetria fatta da Kaspersky, l’attività di Tunnus sarebbe iniziata a marzo ed è ancora attiva.
- Turla ha anche inserito il suo famoso JavaScript per la diffusione di malware, KopiLuwak, in un nuovo dropper chiamato “Topinambour”. Si tratta di un nuovo file .NET che il gruppo sta utilizzando per distribuire e rilasciare KopiLuwak, sfruttando pacchetti di installazione infetti per programmi software legittimi, come ad esempio le VPN. Sono state inoltre introdotte delle novità che aiutano Turla a evitare eventuali rilevamenti. In particolare sono stati identificati due trojan, “.NET RocketMan” e “Powershell MiamiBeach”, che vengono usati in maniera analoga a KopiLuwak per effettuare attività di spionaggio. È possibile che gli autori della minaccia distribuiscano queste versioni quando i loro obiettivi sono protetti da software di sicurezza in grado di rilevare KopiLuwak. Tutti e tre le versioni (KopiLuwak, RocketMan e MiamiBeach) sono in grado di effettuare il “finger-print” degli obiettivi, raccogliere informazioni su adattatori di sistema e di rete, rubare file, scaricare ed eseguire malware aggiuntivi.
- HoneyMyte (conosciuto anche come Temp.Hex e Mustang Panda), è un attore APT attivo da diverso tempo, ma che negli ultimi due anni ha diversificato le sue tecniche di attacco, concentrandosi contro varie tipologie di target. La campagna puntava a colpire varie entità governative in Myanmar, Mongolia, Etiopia, Vietnam e Bangladesh. Gli attacchi messi in atto dagli autori della minaccia si sono basati su un numero diversificato di strumenti: (a) impianti PlugX; (b) pacchetti multi-stage che assomigliano allo stager CobaltStrike e a dropper “stageless” con script PowerShell e Visual Basic script, eseguibili .NET, stealer di cookie e molto altro ancora; (c) tecniche di hacking come l’ARP poisoning utilizzate insieme a malware per il DNS hijacking e sfruttate per effettuare movimenti laterali attraverso la distribuzione, tramite protocollo http, di aggiornamenti malevoli di Flash e Microsoft; (d) varie utility di sistema e di rete. Considerando il target degli attacchi – le organizzazioni governative legate alla gestione delle risorse naturali in Myanmar e una delle maggiori organizzazioni del continente africano – è possibile che uno dei principali obiettivi di HoneyMyte sia la raccolta di informazioni dal punto di vista geopolitico ed economico.
Nel mese di agosto, Dragos ha pubblicato una panoramica degli attacchi dal titolo “Oil and Gas Threat Perspective Summary”, che fa riferimento a un nuovo, presunto, autore di minacce chiamato “Hexane”. Il Dragos Team sostiene di aver individuato il gruppo nel mese di maggio, mettendolo in relazione con OilRig e CHRYSENE. L’analisi di Kaspersky rivela, con un basso livello di certezza, alcune somiglianze con OilRig basato su TTPs, un elemento citato anche nella ricerca di Dragos.
Come riferito in una nota ufficiale da Vicente Diaz, Security Researcher del Global Research and Analysis Team, Kaspersky: «Proprio come avevamo previsto l’anno scorso, gli autori delle minacce, nel tentativo di evitare il rilevamento, aggiornano i loro set di strumenti malevoli e cercano di agire in modo sempre più furtivo. Lo abbiamo visto chiaramente in questo trimestre, come dimostrano le evoluzioni di una serie di autori malevoli e di campagne APT in tutto il mondo. Questa tendenza è una sfida per i ricercatori – quando si rileva una nuova campagna, infatti, non è sempre chiaro se gli strumenti messi in atto sono parte dell’arsenale di un autore di minacce già affermato, che ha scelto di rinnovare i suoi strumenti, o riconducibili ad un autore completamente nuovo, che utilizza, invece, tool sviluppati da un gruppo APT già esistente. È una sfida che chiarisce, ancora una volta, l’importanza di investimenti nella threat intelligence di scenario. La conoscenza è potere e solo informandosi in anticipo sarà possibile conoscere la fonte di possibili minacce».
Come evitare di diventare diventare vittima di un attacco mirato
- Fornire al proprio team SOC l’accesso alla Threat Intelligence più aggiornata per essere sempre informati sugli strumenti, le tecniche e le tattiche nuove ed emergenti utilizzate dagli autori delle minacce e dai criminali informatici.
- Per il rilevamento a livello endpoint, le indagini e una tempestiva remediation in caso di incidenti, implementare soluzioni EDR come Kaspersky Endpoint Detection and Response.
- Oltre ad adottare una protezione essenziale per gli endpoint, implementare una soluzione di sicurezza a livello aziendale che rilevi tempestivamente le minacce avanzate a livello di rete, come Kaspersky Anti Targeted Attack Platform.