In un mondo in cui il coinvolgimento digitale dei consumatori è strettamente legato alla reputazione aziendale e all’accrescimento del business, e in cui le aspettative degli utenti nei confronti delle applicazioni mobile sono sempre più grandi, la questione dello sviluppo di applicazioni web e mobile di alta qualità è fondamentale.
Lo sviluppo di una app mobile degna delle cinque stelle, però, è un’ardua impresa.
Per raggiungere un’efficace user experience i business team rivedono il flusso degli utenti, analizzano il traffico di dati, e individuano gli utenti tipo. I team di sviluppo invece si concentrano sulla creazione di un codice corretto, creano i test plan basati sui flussi degli utenti e sulle piattaforme su cui verranno utilizzate le app.
Nonostante gli sforzi, però, i feedback che descrivono scarsa usabilità dovuti a cause ricorrenti sono all’ordine del giorno.
Spesso, infatti, i tempi stretti di rilascio permettono ai QA team di testare solo gli scenari più comuni e “felici” di utilizzo, non prendendo in considerazione le condizioni vissute quotidianamente dall’utente quali poca batteria, interruzioni, transizioni di wi-fi.
Ed è qui che il concetto di wind tunnel corre in aiuto. Ma come simulare gli ambienti e le condizioni reali di utilizzo degli utenti finali?
Come allontanarsi dalle condizioni ideali introducendo il mondo reale nei propri processi di test?
Come aggiungere ai propri test funzionali una sofisticata strategia di test basata sulle condizioni dell’utente?
Innanzitutto è necessario delineare l’utente-tipo di un’applicazione specifica, simulandone i principali tratti comportamentali e ricreando le principali condizioni di utilizzo. Dopodiché, andranno definiti diversi profili che prendano in considerazione determinate condizioni e localizzazioni dell’utente e del suo mobile device, i cui requisiti di test verranno integrati ai test funzionali.
Alcuni fattori da prendere in considerazione sono:
- la tipologia di App utilizzata;
- la tipologia (e la qualità) della connessione;
- le condizioni del dispositivo utilizzato;
- i profili specifici del dispositivo utilizzato;
- le ore di maggior servizio;
- l’interazione con sensori di vario genere;
- il conflitto con altre risorse presenti sul device;
- la localizzazione dell’utente.
Ma come tradurre questi fattori in elementi di test?
Come creare una galleria del vento efficace per testare le proprie App?
Come riprodurre gli eventi quotidiani quali localizzazione, tipologia del dispositivo, condizioni della rete, interruzioni, app in background?
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Cosa aspetti?
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