[section_title title=Addio War Room, benvenuti DevOps 2.0! – Parte 2]
DevOps 2.0: è tempo di elevare il livello delle competenze
Quando le pratiche DevOps non sono allineate, gli sviluppatori, i responsabili dei test e delle operation elaborano tutti visioni diverse e utilizzano metriche differenti per misurare le prestazioni.
I loro obiettivi sono diversi! Mentre gli sviluppatori puntano a elaborare nuove funzionalità e avere più story point possibili per ciascuna delle storie completate durante gli sprint, chi si occupa dei test punta a trovare gli errori e rispedire agli sviluppatori l’app e i responsabili delle operation mirano a mantenere la stabilità a discapito del deployment di nuove applicazioni.
Se però tutti si pongono scopi diversi, come faranno a lavorare insieme per sostenere gli obiettivi di delivery continua all’interno dell’organizzazione? Agiranno in maniera indipendente uno dall’altro e, quando emergerà un problema, lo affronteranno con uno scarico di responsabilità reciproco.
Per raggiungere gli obiettivi dell’azienda a livello applicativo è necessario rompere gli schemi di un pensiero “a silos” e far sì che tutti collaborino in un unico team: una squadra il cui principale obiettivo sia creare un software di qualità elevata.
Invece di trovare 10 difetti al giorno, chi si occupa dei test dovrebbe educare gli sviluppatori rispetto agli errori più comuni in modo che possano essere evitati sin dall’inizio. In questo modo potranno concentrare i loro test su attività maggiormente critiche — come la convalida o le prestazioni in larga scala.
È tempo di elevare il livello delle competenze del team IT. Ognuno deve capire la portata delle sfide degli altri.
Il DevOps di successo, è la capacità di garantire che tutti lavorino e condividano un insieme di strumenti e indicatori, concordando sulla definizione di ciascun indicatore e sul suo metodo di misurazione.
Gli strumenti di applicazioni performance monitoring — che si sono evoluti da puri strumenti di monitoraggio ad analisi della qualità rispetto a tutta la catena di distribuzione dell’applicazione — permettono di condividere una lingua comune. Offrono una visione unica e automatizzata delle performance, personalizzata per le esigenze di ciascun membro del team e diverso ruolo.
Il team trasversale può sistemare un problema senza dover ricorrere a una war room!
Il segreto: responsabilità e qualità
Una vera evoluzione nella delivery continua delle applicazioni è ottenibile solo se chi si occupa dei test, gli sviluppatori e le operation assumono insieme la responsabilità di fornire all’utente finale software più veloci, senza comprometterne la qualità.
In questo processo, gli strumenti tecnologici svolgono un ruolo di sostegno fondamentale: aiutano le aziende a diventare più efficienti, automatizzando le attività su tutta la pipeline. Per una delivery continua è necessaria, infatti, una qualità costante che può essere supportata dagli strumenti di monitoraggio delle performance durante l’interno ciclo di vita dello sviluppo — iniziando ancor prima che il codice sia controllato, sulla postazione di lavoro degli sviluppatori.
DevOps 1.0 ha rappresentato un ottimo percorso che ha applicato i principi abbracciati negli anni 80’ dal lean manufacturing al mondo del software. Ora è il momento di affrontare l’evoluzione verso i DevOps 2.0, accrescendo le competenze di tutte le persone coinvolte nell’organizzazione e che devono assumersi la responsabilità del prodotto finale.
Le war room tradizionali dovranno rappresentare in futuro un’eccezione, non la regola! Mentre tutti noi faremo un passo in avanti dal punto di vista della qualità, da fornire in modo automatizzato, rispetto a tutto ciò che facciamo — requisiti, engineering, testing e deployment.