Secondo 3CX, realtà globale impegnata a sviluppare un centralino telefonico IP software e open standard in grado di rinnovare le telecomunicazioni e di rimpiazzare i centralini proprietari, il cloud offre innumerevoli opportunità alle telco di nuova generazione ma ne evidenzia oltremodo le criticità in termini di tutela della privacy e protezione dei dati.
I servizi avanzati, come le Unified Communications, erogati tramite cloud si inseriscono nello scenario digitale generando nuove opportunità di comunicazione e interconnessione a livello globale, dando vita a una nuova schiera di operatori telco privi del retaggio della telefonia tradizionale e in grado oggi di fornire linee telefoniche e centralini ospitati nel cloud, commercializzati con formule innovative, flessibili e molto più appetibili rispetto al passato. D’altronde tutta la nostra vita è ormai in rete, perché non anche la soluzione per le nostre telecomunicazioni?
Le considerazioni di 3CX
Da una parte i vantaggi del cloud e dell’universo “as a Service” sono indiscutibili. Dall’altra tutti i nostri dati, quindi nel caso delle telecomunicazioni le rubriche dei contatti, la reperibilità degli interlocutori aziendali o esterni, i log delle chiamate, eventuali registrazioni delle stesse e molto altro sono gestiti in cloud su piattaforme più o meno accessibili e sicure. Vista la natura delle informazioni e dei dati trattati, sono però necessarie discrezione e accuratezza oltre che un elevato grado di attenzione, conseguibile solamente se chi usufruisce della “nuvola” è consapevole che la sicurezza informatica non va sottovalutata.
Purtroppo, però, la maggior parte di fruitori dei servizi in cloud non sa dove vengono archiviate le loro informazioni e tantomeno a quali normative su sicurezza e privacy sono soggetti i gestori del servizio. Ne consegue la difficoltà di comprendere come e quali procedure di controllo e sicurezza saranno applicate.
È invece imperativo essere informati in maniera chiara e trasparente su chi gestirà i dati archiviati, chi potrà accedervi e quali procedure verranno adottate dal fornitore di servizi in materia di recupero dei dati. Esternalizzare la maggior parte dei servizi a un costo ridotto, rende il cloud un’appetibile opportunità per le imprese. Tuttavia, se non è possibile verificare e conoscere il livello di sicurezza e conformità offerto dal gestore, l’accesso indesiderato ai propri dati, abitudini, documenti e quant’altro, potrebbe creare non pochi problemi.
Scegliere chi è in grado di garantire sicurezza
Al momento non esistono norme standardizzate a livello globale: diverse organizzazioni no profit stanno cercando di individuarne alcune in modo da uniformare i requisiti di sicurezza da applicare. L’altro lato della medaglia è che l’assenza di standardizzazione concede ai fornitori la libertà di implementare protocolli e procedure di sicurezza. 3CX ad esempio investe innumerevoli risorse economiche e tecnologiche per garantire la massima sicurezza dei dati gestiti tramite la propria soluzione UC.
La presenza di una solida infrastruttura di sicurezza e di disaster recovery deve essere la priorità per chi sceglie il cloud per archiviare, gestire e accedere ai propri dati e quindi fruire di servizi critici come la telefonia. In sede di valutazione dei reali benefici del cloud sarebbe quindi opportuno che il vantaggio economico dello stesso passi in secondo piano rispetto alla sicurezza dei dati e alla disponibilità dei servizi.