A cura di Lori MacVittie, Principal Technical Evangelist di F5 Networks
Il richiamo della digital transformation si fa sentire e sembra consigliare inesorabilmente: "Create subito la vostra applicazione, gli utenti arriveranno a fiumi!".
Nella trasformazione digitale, però, c’è molto più rispetto al facile successo dipinto su Internet e, mentre i vertici aziendali sognano potenziali nuovi clienti e nuovo business, la realtà è che l'integrazione e i processi necessari a compiere con successo una vera trasformazione digitale che sia percepibile all’esterno richiedono una solida base digitale sulla quale operare. Solo tale base può garantire la possibilità di operare in maniera scalabile per affrontare l'afflusso dei dati e del traffico previsto, con un servizio clienti pronto a gestire volumi più elevati che mai, anche nell’impossibilità di assumere ulteriori risorse da formare.
Questo è il significato di “abilitazione digitale”; un passaggio fondamentale che implica l’automazione, l’orchestrazione e la digitalizzazione dei processi aziendali, che devono essere messi in atto prima di aprire le porte digitali alle nuove applicazioni.
Non è un a sorpresa: chi si sta impegnando nella digital transformation lo sa, come testimoniano gli intervistati nel nostro report State of Application Delivery (SOAD) 2018, che dichiarano che l'ottimizzazione dell'IT è il primo vantaggio derivante dalla trasformazione digitale (69%), mentre il secondo beneficio è il vantaggio competitivo (59%), seguito dall'ottimizzazione dei processi aziendali (49%).
Come si aspettano di realizzare questi benefici? Per la maggior parte di loro la strada da percorrere sembra essere quella di una combinazione di cloud, nuove architetture applicative e automazione dell'IT.
Oltre la metà degli intervistati in EMEA (57%), infatti, ha dichiarato di stare utilizzando l'automazione e l'orchestrazione dell'IT proprio a causa della trasformazione digitale. Quasi la metà (48%) si sta orientando verso una delivery delle app a partire dal cloud pubblico e sta modificando il modo in cui sviluppa le applicazioni. Il 43%, inoltre, ha affermato che la digital transformation ha profondamente influenzato la ricerca di nuove architetture applicative che coinvolgono container e microservizi.
Ciò che è più interessante rispetto alla scelta di offrire le app dal cloud pubblico non è la decisione in sé, ma il modo in cui questa viene presa: la maggior parte degli intervistati (54%) sceglie un ambiente cloud su base app-per-app e solo il 20% dichiara che la decisione è presa dal responsabile della linea di business citata più spesso. Indipendentemente da chi ne sia responsabile è indubbio come la vera novità sia che il fattore più importante per determinare dove deve essere distribuita un'applicazione sia l'applicazione stessa.
Le applicazioni non sono isole di funzionalità, hanno dipendenze da soddisfare in quanto sorgenti di dati che potrebbero provenire da altre applicazioni; devono essere protette e scalabili mediante servizi di application delivery, web application firewall, servizi di gestione delle identità e di payload management. In media sono 16 i diversi servizi applicativi che le organizzazioni devono poter offrire a tutte le loro business unit e applicazioni, ogni giorno e indipendentemente da dove le applicazioni si trovino.
In tale contesto, dunque, bisogna tenere ben presente che non si tratta tanto di fare migrare un’applicazione, quanto piuttosto di eseguire la migrazione di un'architettura.
Questo è il motivo per cui la trasformazione digitale porta inevitabilmente al multi-cloud.
È ormai assodato: al centro della rivoluzione IT si trovano le applicazioni, ma queste devono essere distribuite sempre più rapidamente e con una maggiore scalabilità ed efficacia, e un ambiente che può dimostrarsi ideale nel soddisfare tali requisiti per una particolare app può, allo stesso tempo, non esserlo per un’altra. Nei prossimi mesi assisteremo a un forte aumento nell’utilizzo del cloud pubblico da parte delle organizzazioni che opteranno sempre più per un contesto multi-cloud; noi saremmo pronti ad aiutarle ad affrontare le sfide che ne deriveranno.