[section_title title=L’IoT sta accelerando la trasformazione digitale delle imprese? – Parte 1]
A cura di TIBCO Software
Viviamo in un mondo interconnesso. Le veridicità di questa affermazione è facile da accettare nel momento in cui si osservi un comune e affollato incrocio cittadino. A partire dal modo in cui vengono gestiti i semafori: per esempio, prendendo in considerazione parametri quali la quantità totale di traffico a una certa ora del giorno, oppure la direzione principale che prende la gente quando si sposta lungo un certo viale e in una determinata strada, la frequenza dei semafori stessi cambierà. Infatti, i dati che arrivano da sensori e telecamere che tengono sotto controllo i viali e le strade cittadine, vengono inviati a un elaboratore che controlla le luci semaforiche in un angolo particolare, dove queste arterie convergono. Là i dati vengono elaborati e trasformati in informazioni, che controllano la pianificazione dell’accensione e dello spegnimento dei semafori, in modo che il flusso di automobili, camion e motoveicoli sia gestito in modo opportuno, per evitare ingorghi o problemi di fluidità.
I dati utilizzati per gestire i semafori sono:
– giorno della settimana e ora del giorno;
– numero di veicoli in movimento su una certa strada e direzione che decidono di prendere;
– flusso principale del traffico in certi punti particolari dove sono più frequenti gli ingorghi.
Così, le luci dei semafori vengono accese o spente in base alle reali necessità del flusso del traffico in ogni particolare ora del giorno, e magari anche di eventi che si verificano in qualche particolare zona di una città, come per esempio le partite di calcio o le conferenze internazionali, i concerti o manifestazioni simili.
La stessa logica vale per tutte le situazioni della vita quotidiana, in cui un flusso di persone, veicoli e dati a essi collegati dev’essere gestito per ottimizzare il traffico combinato risultante. Così, un altro esempio di come sia possibile ridurre la lunghezza delle code d’attesa e accorciare le soste o renderle meno frequenti riguarda i treni. Se un sistema potesse monitorare il numero e la frequenza dei viaggiatori che salgono su un particolare treno a una certa ora in particolari stazioni, si potrebbe calcolare quante persone salgono su quel treno a una certa ora del mattino, per esempio; poi, si potrebbe calcolare quanto tempo impieghino per entrare nel treno e trovare un posto a sedere, e così via. Eseguendo lo stesso calcolo per tutti i giorni della settimana, è possibile creare una tabella contenente le informazioni che governano il traffico su quella determinata linea ferroviaria. A questo punto, un computer dotato del software corretto potrebbe calcolare agevolmente tutti i parametri necessari per ottimizzare la tempistica di ogni sosta del treno e quali stazioni necessitano di più tempo di sosta o forse possono essere saltate a una certa ora del giorno. Se nessuno sale sul treno nella stazione Y alle x:00 del mattino, è inutile e una perdita di tempo far fermare il treno in quella stazione a quell’ora. Utilizzando esattamente lo stesso ragionamento è possibile gestire una grande autostrada, dove alcuni caselli potrebbero venire chiusi a certe ore per spostare il flusso di traffico verso altre porzioni dell’autostrada. Oppure è possibile incrementare o diminuire il tempo necessario per registrare il passaggio di ciascun veicolo ai caselli in base alla quantità di traffico che sta percorrendo in un dato momento l’autostrada.
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