Le reti aziendali più complesse, come servizi e infrastrutture cloud, applicazioni mobili, desktop virtuali, SDN/NFV e sistemi IoT, mettono a dura prova i team addetti alle operazioni di rete e alla sicurezza. Come se non bastasse, attacchi sempre più sofisticati e insistenti mettono in discussione le strutture e le funzioni organizzative tradizionali.
La tecnologia in evoluzione può svolgere e svolgerà senz’altro un ruolo di rilievo: flussi di lavoro integrati e maggiormente automatizzati, intelligenza artificiale per operazioni di gestione e analisi dei messaggi di allerta più rapide, oltre a informazioni sulle minacce più utili e meglio integrate.
Tuttavia, da sola una tecnologia migliorata non è affatto sufficiente per proteggersi dagli attacchi odierni. Infatti, proprio come occorre che la tecnologia si evolva, lo stesso vale per i rapporti di lavoro tra i team che si occupano di operazioni di rete e quelli che si occupano di sicurezza.
La rete è costantemente attraversata da attacchi avanzati, che vanno dal Command & Controller esterni, passando per i movimenti laterali volti a sfruttare le vulnerabilità, fino all’effettiva estrapolazione di dati preziosi. La visibilità della sicurezza della rete è un punto di convergenza naturale tra i team addetti alla sicurezza e quelli addetti alle operazioni di rete.
Security Architect, tecnici e analisti dei SOC assumono un ruolo guida in ambito di cyber sicurezza; tuttavia, i team di rete sono essenziali per la mitigazione e il ripristino dei sistemi a un corretto funzionamento. Per riuscire ad arginare e ovviare ai problemi, spesso gli analisti della sicurezza si trovano a lavorare a stretto contatto con gli amministratori di endpoint e di rete e, in alcuni casi, ad affidare loro dei compiti.
Ma xome viene percepita l’attuale collaborazione dai team addetti alla sicurezza e dai team IT? Ogni anno, ESG Research e ISSA svolgono congiuntamente il report su scala globale “The State of Cyber Security Professional Careers”; dalle risposte di 437 professionisti che operano in questi due ambiti è emerso che la percezione del rapporto è migliore tra gli intervistati con una posizione lavorativa di livello più alto: il 48% dei manager ha valutato molto positivo il rapporto. Ma quando la domanda è stata posta a coloro che operano in prima linea in ambito di cyber sicurezza i risultati non si sono rivelati altrettanto incoraggianti.
Soltanto il 32% dei professionisti di livello base intervistati, infatti, ha valutato il rapporto di lavoro molto positivamente.
Le tre difficoltà principali tra i team IT e quelli di sicurezza sono:
• Assegnazione delle priorità tra i due gruppi
• Coordinamento dei processi
• Allineamento degli obiettivi
Certo, la tecnologia può promuovere la collaborazione mediante una migliore condivisione dei dati e flussi di lavoro automatizzati e comuni tra i team addetti alla rete e alla sicurezza. Possono essere costituiti dashboard e interfacce utente adattabili in base alle specifiche competenze dell’utente, ma sempre operando sulla base di dati e definizioni condivisi e convenuti.
Tuttavia, per una migliore collaborazione non si può prescindere da nuovi processi e dalla trasformazione dei rapporti di lavoro tra i team addetti alla rete e quelli che si occupano di sicurezza.
Per favorire un migliore coordinamento tra i team è essenziale accordarsi sulle definizioni di alcuni aspetti basilari: cos’è un incidente di sicurezza e come vengono assegnati i livelli o le priorità di sicurezza?
Un altro ingrediente imprescindibile è dato da comunicazioni costanti e iterative che permettono di stabilire le priorità relativamente agli incidenti e concentrare gli sforzi, in particolare durante la risposta agli incidenti stessi, ma non solo.
Tra gli interventi a livello strutturale e organizzativo in fase di adozione volti a promuovere un migliore coordinamento tra i team si annoverano:
• Maggiore partecipazione del team sicurezza nella pianificazione IT
• Adozione di processi o strutture IT nuovi
• Trasferimento di mansioni specifiche dal team IT a quello della sicurezza
L’abituale partecipazione degli addetti alla sicurezza alla pianificazione IT è un passo notevole verso un livello superiore di trasparenza e di fiducia tra i team e permette loro di essere coinvolti sin dagli esordi nelle nuove iniziative IT legate a pianificazione, test e attuazione. Allo stesso modo, strutture come COBIT e ITIL hanno la capacità di formalizzare i flussi di lavoro e favorire comunicazioni costanti. Il tutto allo scopo di sviluppare la fiducia tra le organizzazioni e tra i componenti dei team.
Una sicurezza efficace non è mai responsabilità di un singolo
Le crescenti complessità delle reti più grandi e le capacità dei criminali informatici avanzati mettono in discussione le strutture e le funzioni esistenti nelle organizzazioni. Per una cyber sicurezza affidabile è dunque necessario un lavoro collettivo costante volto a migliorare la convergenza dei team di operazioni di rete e sicurezza. Infatti, proprio come tecnologia e strumenti si evolvono, anche i team addetti alle operazioni di rete e alla sicurezza sono costretti a mutare costantemente il proprio rapporto di lavoro.