Le società considerate più mature a livello digitale, ossia quelle che presentano il miglior equilibrio tra innovazione e sicurezza, crescono più rapidamente rispetto alla concorrenza.
Ne è pienamente consapevole Akamai Technologies che, in un anno, ha fornito circa 95 esabyte di dati su miliardi di dispositivi a istituti finanziari, online retailer, provider di servizi di informazione e intrattenimento ed enti pubblici attenti a offrire esperienze digitali eccezionali ai propri clienti.
Da qui la richiesta a Forrester Consulting di realizzare una indagine che ha coinvolto oltre 350 leader IT a livello internazionale e che ha evidenziato le difficoltà delle aziende a garantire contemporaneamente ai clienti innovazione digitale e massima protezione.
Nello specifico, Akamai ha reso disponibile online un test che determina l’equilibrio tra esperienza digitale offerta e sicurezza. Ha inoltre pubblicato un’infografica sulle best practice per l’erogazione di esperienze digitali.
Convinta che l’innovazione digitale sia imprescindibile negli ambienti aziendali complessi che caratterizzano il panorama odierno, la società ha trovato ulteriore conferma nello studio di Forrester.
Quest’ultimo dimostra come l’erogazione di eccellenti esperienze digitali sia di fondamentale importanza per garantire un vantaggio competitivo, soddisfare il cliente e, soprattutto, conquistare la fiducia dell’utenza.
Per qualsiasi organizzazione aziendale, soddisfare le specifiche esigenze del cliente è una sfida. Dover rivolgersi ad aree geografiche eterogenee, gestire la connettività di rete e avere a che fare con molteplici dispositivi sono tutti elementi che hanno reso più difficile poter garantire esperienze digitali personalizzate e sicure.
Lo studio ha, inoltre, esaminato il modo in cui le aziende digitali di diversi Paesi e settori allineano la sicurezza e la user experience con le priorità strategiche.
Ne è uscito un quadro in cui un elevato numero di dirigenti ha segnalato difficoltà nel raggiungere il giusto equilibrio fra sicurezza ed esperienze digitali. Più di un terzo dei dirigenti intervistati riscontra un moderato livello di fiducia da parte dei clienti, in gran parte dovuto ai sospetti che circondano le pratiche d’utilizzo dei dati adottate dall’azienda.
Il tutto nella consapevolezza diffusa che i clienti sono più propensi a condividere i dati con le aziende di cui si fidano. Lo studio dimostra, infatti, che il solo sospetto in merito alle pratiche d’utilizzo dei dati di un’azienda è in grado di ridurre del 25% i profitti.