Sicurezza informatica come punto chiave per le aziende e principale sfida che i Cio sono chiamati ad affrontare. Questo in un panorama dinamico che vede minacce sempre più sofisticate in continuo aumento, e generate a costi ‘esigui’.
La fotografia dell’It presente pare sconfortante, ma in questo contesto Check Point propone la più recente evoluzione della protezione dei sistemi informativi: la Software-defined Protection (Sdp). Roberto Pozzi, Regional Manager Southern Europe, e David Gubiani, Technical Manager Italia, di Check Point hanno fatto il punto sulle strategie aziendali e sul nuovo framework di sicurezza intervenendo alla conferenza ‘La sicurezza di oggi, la protezione per domani’, tenutasi nella giornata di ieri a Milano, sottolineando la volontà di Check Point di educare il cliente fornendo linee guida per il conseguimento degli obiettivi di quest’ultimo.
“Generare malware è ormai una commodity”, ha dichiarato Gubiani, sottolineando la criticità del mercato della sicurezza informatica, che ha bisogno di nuove leve per stare al passo coi tempi. Gli ingenti investimenti fatti da Check Point in Ricerca e Sviluppo hanno consentito di sviluppare la rivoluzionaria Sdp, che tende ad offrire una moderna security in grado di proteggere efficacemente anche dalle minacce future grazie ad un modello modulare, agile, e soprattutto sicuro. Si tratta di un’architettura di sicurezza costruita su tre livelli, in grado di trasformare le informazioni raccolte attraverso la threat intelligence in protezioni immediate e concrete.
Più nel dettaglio, il framework distingue il control layer dall’enforcement layer, permettendo di realizzare punti di applicazione solidi ed assolutamente affidabili che ricevono in tempo reale aggiornamenti sulle protezioni da un control layer basato su software.
Proprio a livello del control layer, l’enorme database della threat intelligence – ‘rimpinguato’ continuamente sia da fonti interne (Security Analysts, CERTs, Security Community), che da fonti esterne (Malware research, ecc.) – fornisce una protezione real-time all’enforcement layer.
Ma il più importante ‘strato’ sul quale si focalizza l’attenzione di Check Point è il management layer, che costituisce un fattore di differenziazione rispetto agli altri player attivi sul mercato, permettendo di passare nell’immediato dalla visualizzazione all’azione, gestendo l’intera infrastruttura.
A tale riguardo, Gubiani ha rivelato che a breve l’azienda israeliana lancerà sul mercato una nuova console di management ancor più efficiente, con deployment delle policy meno oneroso.