Basato su tecnologia VMware vSphere, Virtual San astrae da server x86 e mette in pool dischi interni magnetici e dispositivi flash, per dar vita a uno storage condiviso per macchine virtuali ad alte prestazioni e resiliente. Raggiunge fino a due milioni di Iops (operazioni input/output al secondo) su un cluster a 32 nodi e 640mila Iops per un workload su un cluster a 32 nodi.
“Con questo annuncio VMware cambia il modo in cui lo storage ha funzionato finora – ha commentato Alberto Bullani, Regional Manager VMware Italia –. VMware Virtual San è una soluzione ottimizzata per ambienti virtuali che porta nella gestione dello storage un nuovo approccio incentrato sull’applicazione. I clienti che conoscono VMware vSphere potranno contare sulla familiarità che hanno già con la tecnologia di virtualizzazione per capire rapidamente il funzionamento di VMware Virtual San e ritrovare lo stesso approccio”.
VMware Virtual San semplifica il provisioning dello storage riducendo al tempo stesso il total cost of ownership (Tco) e dando vita a un modello operativo fondamentalmente più agile. Fornisce inoltre l’affidabilità e la solidità di un sistema storage di classe enterprise ed è adatto per numerosi utilizzi in ambienti virtuali, dalla Virtual Desktop Infrastructure (Vdi), al test e sviluppo, al disaster recovery.
Fra le caratteristiche principali, si annoverano: architettura convergente su Hypervisor; prestazioni elevate, con scalabilità lineare ed elastica; gestione dello storage basato su policy; integrazione con gli stack VMware.
VMware Virtual San può essere implementato su un’ampia gamma di server, essendo indipendente dall’hardware. I clienti hanno due opzioni: Virtual San Ready Nodes (configurazioni di server pre-validate), e una lista di hardware compatibili che consentono di scegliere le componenti che si preferiscono. Più di 150 componenti e 13 nodi sono certificati per VMware Virtual San.