“Kaspersky Lab non è coinvolta e non possiede alcuna informazione rispetto a questa situazione. Tenuto conto che l'integrità dei nostri prodotti è fondamentale per la nostra attività, Kaspersky Lab risolve qualsiasi vulnerabilità rilevata o segnalata all'azienda”. E’ questa la risposta secca ed ufficiale che la società russa di antivirus rilascia in una nota per rispondere alle accuse avanzate dal Wall Street Journal secondo le quali il software Kaspersky sarebbe stato modificato, con il consenso dei vertici societari, per infiltrarsi segretamente nei computer di tutto il mondo alla ricerca di informazioni riservati e documenti relativi agli Stati Uniti.
“Kaspersky Lab – prosegue la nota – ribadisce la propria disponibilità a lavorare al fianco delle autorità statunitensi per affrontare tutte le preoccupazioni relative ai propri prodotti e sistemi e chiede di poter ottenere tutte le informazioni rilevanti e verificabili che potrebbero aiutare l'azienda nella propria indagine volta a respingere le false accuse. Per quanto riguarda le dichiarazioni non verificate in merito a Duqu2, un sofisticato cyberattacco che non aveva come unico obiettivo Kaspersky Lab, siamo sicuri di aver identificato e rimosso tutte le infezioni rilevate durante l’incidente. Inoltre, come riportato dall'articolo stesso, Kaspersky Lab ha pubblicamente segnalato l'attacco e offerto la propria assistenza alle organizzazioni colpite o interessate per contribuire a mitigare questa minaccia. Kaspersky Lab non ha mai aiutato, e mai aiuterà, alcun governo in attività di cyber spionaggio e contrariamente alle false accuse, il software di Kaspersky Lab non contiene alcuna funzionalità non dichiarata, come una backdoor, in quanto sarebbe illegale e non etico. È inoltre importante sottolineare che, Kaspersky Lab rileva ogni tipologia di minaccia, inclusi i malware sponsorizzati da stati-nazione, indipendentemente dalle loro origini o dallo scopo. L’azienda analizza più di 100 gruppi criminali di minacce di tipo APT e operazioni criminali, e da oltre 20 anni è impegnata a proteggere le persone e le aziende da questo tipo di attacchi, il luogo in cui si trova la sede centrale di Kaspersky Lab non cambia gli obiettivi dell’azienda”.
Un commento alle accuse contro Kaspersky Lab arriva anche da Noboru Nakatani, Executive Director of Interpol’s Global Complex for Innovation, intervistato in occasione di un evento sulla sicurezza informatica a Mosca. Noboru Nakatani ha evidenziato come la balcanizzazione sia pericolosa per la sicurezza informatica e favorisca l’operato dei criminali, che al contrario, collaborano sempre più per rendere profittevoli i loro attacchi. Inoltre, ha evidenziato la totale chiarezza degli intenti di Kaspersky Lab nella lotta contro il crimine informatico e la collaborazione dell’azienda con governi e imprese di tutto il mondo per contrastare l’operato dei cyber criminali.