Venticinque anni di attesa. Venticinque anni senza una sufficiente protezione della proprietà intellettuale. Ma ora, finalmente, l’Italia è fuori dalla ‘watch list’, la lista stilata dagli Stati Uniti sulla pirateria digitale che elenca i Paesi sotto osservazione per la tutela del copyright.
Fino ad ora nel Bel Paese non erano ancora state prese misure significative per combattere la contraffazione. Ma qualcosa sta cambiando. E dopo l’entrata in vigore del regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, adottato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) lo scorso 31 marzo, l’Italia è fuori dalla lista nera americana: evento di grande importanza anche in termini commerciali, perché neutralizza gli effetti negativi in termini di accesso al mercato Usa che la presenza nella watch list può invece comportare.
“E’ un risultato importante che testimonia l’impegno del governo nel contrastare la pirateria digitale che affligge il mondo di internet e di cui il nostro stesso Paese è una delle prime vittime – ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi –. I nuovi regolamenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni entrati in vigore il 31 marzo scorso, i più stringenti controlli degli organismi preposti, la recente legge che ha confermato la rilevanza penale dei reati relativi alla proprietà intellettuale e industriale, insieme all’impegno della nostra Ambasciata a Washington, hanno contribuito al raggiungimento di questo eccellente risultato, migliorando l’immagine di efficienza e rigore del nostro Paese e favorendo, fra l’altro, le potenzialità delle nostre esportazioni verso gli Usa”.