Chi si collega alle rete Internet, da sempre ha due esigenze: velocità e sicurezza. Da anni, infatti, esperti e analisti suggeriscono limiti temporali oltre i quali un utente non è più disposto ad aspettare per visualizzare specifiche informazioni e, quindi, decide di passare a un altro indirizzo. Un’esigenza, quella delle velocità, particolarmente sentita in un mondo iperconnesso. Le stime più recenti, infatti, sostengono che 1,9 miliardi di dispositivi siano oggi in Rete e che il loro numero possa arrivar a 9 miliardi nel 2018 e addirittura a 30 solo due anni dopo. Indipendentemente dalla correttezza di simili previsioni, chiunque acceda a Internet vuole disporre, immediatamente, di informazioni e servizi.
Soldi e criminali
Soddisfare una simile esigenza non è semplice, anche in considerazione del fatto che il comportamento degli utenti sta cambiando rapidamente. Al punto che, negli Stati Uniti, dopo le 18 il traffico Mobile supera quello fruito attraverso i dispositivi fissi. E proprio attraverso la Rete transitano informazioni e flussi di denaro sempre maggiori, capaci di attrarre l’interesse dei criminali di tutto il mondo.
Anche il flusso degli attacchi sta così subendo una progressiva evoluzione, che viene attentamente monitorata dagli esperti di Akamai, la multinazionale specializzata nei servizi per ottimizzare la fruizione di contenuti, applicazioni, video online e garantire transizioni sicure attraverso qualsiasi dispositivo. Del resto, come spiega il Solutions Engineer dell’azienda Roberto D’Agostino, “abbiamo rilevato come, in occasione dei black friday raddoppi il traffico Internet ma, allo stesso tempo, si moltiplicano per cinque i tentativi di violazione”. Attacchi che, come emerge dai periodici report State of the Internet firmati dalla stessa Akamai, provengono soprattutto da Indonesia, Cina e Usa, con una significativa crescita proprio degli hacker cinesi.
Monitorare per prevenire
Monitorare un simile flusso, così come collaborare alla prevenzione delle conseguenze delle azioni criminali, rappresenta un’attività che Akamai può svolgere in virtù della propria massiccia presenza internazionale. Una presenza fatta da oltre 140mila server, distribuiti in tutto il mondo, che costituiscono la “Akamai Intelligent Platform”: una valida alternativa alla scelta di alcune aziende di conservare un’infrastruttura web centralizzata. Una simile soluzione, infatti, mette a disposizione scalabilità, affidabilità, controllo e prestazioni in grado di consentire a qualunque realtà di operare con successo attraverso la Rete. Lo testimonia il fatto che, attualmente, una percentuale stimata tra il 15 e il 30% dell’intero traffico Internet transita proprio attraverso le infrastrutture di Akamai. Soluzioni che, sfruttando le tecnologie più innovative, come spiega il Regional Manager di Akamai Italia Luca Collacciani, permetto di concretizzare l’obiettivo della multinazionale americana di velocizzare l’accesso e la fruizione dei servizi Internet a tutti gli utenti e a tutte le aziende.
Una capacità confermata anche a fronte di attacchi e frutto di una modalità di protezione in grado di non penalizzare le prestazioni del sito. In particolare, attraverso “Always on”, Akamai garantisce la sicurezza senza la necessità di effettuare il re-routing, mitigando la latenza e limitando il rischio di disservizi. Ciascun edge server Akamai, infatti, consente di adeguare rapidamente le difese per fronteggiare attacchi, sfruttando una scalabilità virtualmente infinita, limitando così anche i danni di natura economica.